Crusaders: Finita la stagione a Milano, si pensa subito al futuro.

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Michele Meloni in mezzo alla bolgia (Foto Alessandro Tintori)

FINISCE TUTTO, MA IL FUTURO APPARE ROSEO

Fallisce l’obiettivo di prendersi la rivincita con gli arieti meneghini e di conseguenza si deve abbandonare anzitempo il campionato di Terza Divisione a nove giocatori targato FIDAF. Troppo forte la seconda compagine del girone C nonostante i forti progressi mostrati dalla franchigia campidanese che si congeda a testa alta e con la promessa che continuerà a tenersi in forma da qui fino alla ripresa autunnale degli allenamenti. Un aspetto su cui la dirigenza insisterà molto in questo periodo, compreso il presidente Emanuele Garzia che prima ritorna sull’esito del match: “Oltre ad aver affrontato una squadra ben organizzata in campo, i nostri hanno dovuto fare i conti con un terreno di gioco pesante ed umido che ha favorito ulteriormente i locali, abituati a correre in queste condizioni. Aggiungo che non vuol essere una giustificazione perché il campo è uguale per tutti. Ma alla delusione per il mancato raggiungimento dei play off, si contrappone la soddisfazione nell’avere a disposizione un bel gruppo, per di più giovane che ha fatto vedere tante belle cose sotto numerosi punti di vista. Dopo la sconfitta di domenica ho detto loro che la nuova stagione riparte immediatamente e non da settembre-ottobre”.

I ragazzi, infatti, continueranno a vedersi sempre a Monte Claro, ma tra i vialetti del parco a sgambare e fare esercizi fino a quando l’arrivo gran caldo non li costringerà a rifiatare un po’.

Dallo sponsor Dental Più con le sue cliniche odontoiatriche di Nuoro, Sanluri e Sassari arrivano parole di ringraziamento per quello che i crociati hanno saputo regalare a simpatizzanti e appassionati. Di sicuro c’è la consapevolezza che già dal prossimo campionato si potranno vedere notevoli progressi.

RAMS 49 CRUSADERS 28

Td Roberto Chissalè +1 pt addizionale (Ram); Td cru Mattia Billardello run (Cru); Td Nicolò De Santis + 1 pt addizionale (Ram); Td + 1 pt addizionale (Ram);

Td Stefano Bignotti + 1 pt addizionale (Ram); Td Mike Scano pass Michele Meloni (Cru); Td Roberto Chissalè + 1 pt addizionale (Ram); Td Gregorio Nason + 1 pt addizionale; Td Matia Pisu pass Michele Meloni + 2 pt addizionali Michele Meloni run (Cru); Td Massimo Tintori + 1 pt addizionale (Ram); Td Matia Pisu + 2 pt addizionali Roberto Agnesa pass Michele Meloni (Cru)

da sx Andrea Antonino, Stefano Murgia e Matia Pisu (Foto Battista Battino)
da sx Andrea Antonino, Stefano Murgia e Matia Pisu (Foto Battista Battino)

LA REGOLARITA’ DEI RAMS TARPA LE ALI AI CROCIATI

C’è da dimenticare il 48-0 dell’andata e la preparazione assidua, associata a risultati lusinghieri, fa pensare a qualcosa di diverso. Ma il pieno di cariche emotive e speranze sconfinate si imbatte sulla prestanza fisica e la velocità dei padroni di casa, evidentemente anche loro preparati al meglio per conservare la seconda piazza che li immetterà dritti, dritti alla seconda fase. Si salva qualità ed eterogeneità della proposta offensiva isolana che nonostante tutto colpisce quattro volte, mancando per un soffio altre due mete.

I Rams sbloccano ma i crociati li rintuzzano grazie ad un trick play che provoca un notevole guadagno di iarde. Il tutto finalizzato con tanta semplicità da Mattia Billardello in corsa. L’offensiva lombarda prosegue in maniera redditizia e infatti si va al riposo con il risultato di 21 – 6.

Nella breve pausa di riflessione il coaching staff crociato tenta il tutto per tutto dettando all’attacco delle strategie meditate sul momento tenendo conto dell’aggrovigliato sistema difensivo locale. Ma prima che si apra una breccia i verdi siglano la quarta segnatura. È indubbio che le esecuzioni cagliaritane siano costruite con stile, sagacia, ma anche molta fatica come quella a base di piccoli ma efficaci avanzamenti: qb Michele Meloni lancia da posizione vantaggiosa Mike Scano che accorcia le distanze. La forza offensiva locale è di difficile lettura e decisamente concreta considerato che il punteggio lievita gradualmente. Se la vittoria è ormai imprendibile, resta da tutelare l’orgoglio, continuando a giocare per dimostrare all’head coach Tim Tobin e collaboratori che qualcosa è stato imparato alla perfezione. Gli ultimi touchdown sardi hanno come premessa una fase strategica tesa a far allargare e schiacciare la difesa, fino al punto di stordirla con giochi di finte e simulazioni classiche delle play actions e delle bootleg. A rifinire il tutto ci pensa il tandem Michele Meloni-Matia Pisu con il primo pronto a individuare e ispirare il secondo che nel frattempo, agilmente e furbescamente, coltiva lo spazio per seminare i diretti marcatori.

Tim Tobin e i suoi amati giocatori (Foto Giulia Congia)
Tim Tobin e i suoi amati giocatori (Foto Giulia Congia)

TIM TOBIN: “QUESTO GRUPPO PROMETTE BENE

Nonostante il mancato passaggio di turno, l’head coach statunitense Tim Tobin non può che essere soddisfatto della crescita palesata dai suoi ragazzi. Non tarda però ad elencare pure le parti più nebulose necessitanti di miglioramenti che non si ottengono, però, dall’oggi al domani. Tutti sperano che possa essere riconfermato per il terzo anno consecutivo.

Buongiorno Tim, con i Rams non c’è stata storia.

Abbiamo perso, ma in compenso siamo stati efficaci con gli special team e a parte tutto il nostro attacco ha segnato quattro touchdown e per due volte ci siamo ritrovati sulla loro linea delle tre iarde senza riuscire a concretizzare. Nella maggior parte delle partite un atteggiamento simile ci avrebbe procurato delle vittorie.

Ma non è andata così..

La linea offensiva milanese era molto più grande e forte rispetto alla nostra linea difensiva. Per contrastarli ci si dovrebbe piegare maggiormente su sé stessi ed essere più veloci. Dobbiamo anche saper placcare molto meglio. Questo si ottiene con l’allenamento.

Aspetti positivi?

Sono soddisfatto dell’attacco. I nostri ricevitori e running back hanno fatto molto bene. Idem il nostro QB. Poi ci sono altri particolari da smussare come l’essere più disciplinati a bordo campo, nell’huddle e sul campo!

Nel complesso come è stata questa stagione?

La considero una grande esperienza di apprendimento per la squadra. Se riuscissimo a coglierne l’essenza i Crusaders della prossima stagione sarebbero ancor più scafati e intraprendenti. E riuscirebbero a raggiungere il traguardo dei playoff. I giocatori devono dare molto risalto all’off season che in realtà è il momento più importante per la preparazione al prossimo campionato. Ed è per questo che li invito a frequentare assiduamente la sala pesi, a curare l’allenamento della velocità, soffermandosi anche sul lavoro tecnico e il reclutamento.

Sei stato bene anche quest’anno a Cagliari?

Amo la Sardegna. Sono circondato da persone molto gentili e i giocatori sono come miei figli.

L'offensive coordinator Aldo Palmas (Foto Battista Battino)
L’offensive coordinator Aldo Palmas (Foto Battista Battino)

ALDO PALMAS: “LAVOREREMO SULLA TECNICA AVANZATA”

“I Rams sono la nostra criptonite. Nonostante ritenga i Bengals Brescia una squadra molto più forte, per noi quella milanese è stata la più ostica del girone”.

Non stupisca che l’offensive coordinator Aldo Palmas, grande appassionato di fumetti, scomodi addirittura Superman per dare una spiegazione inoppugnabile alla condotta dei suoi. “Le caratteristiche fisiche dei Rams – continua – sono le peggiori da sopportare per la tipologia di squadra dei Crusaders. Ci siamo trovati di fronte uomini grossi, abbastanza forti e non troppo lenti, atti ad esplicare un tipo di gioco che si incastra perfettamente con quello dei Cru; e questo ha dato ai nostri avversari un vantaggio mostruoso”.

Insomma, non avrete mai speranze?

Per superare questa condizione c’è da lavorare sulla tecnica, non solo di primo livello ma anche più avanzata. Con tutti i rookie a disposizione non era fattibile quest’anno. Nonostante il risultato deludente sono soddisfatto dell’attacco, perché rispetto allo zero dell’andata questa volta abbiamo prodotto 28 punti.

Qualche rimpianto?

Si poteva fare qualcosa di meglio, abbiamo sperato in un risultato migliore, I Rams però sono più forti di noi. I ragazzi sono contenti dell’annata, il gruppo cresce, si solidifica, c’è tanto lavoro da fare ma l’entusiasmo è quello giusto.

Rivediamo i progressi dell’attacco nelle sei partite disputate quest’anno?

Con così tanti giovani la squadra cresce ma lentamente. Il primo tempo dell’esordio in casa degli Hammers è stato inguardabile; stesso dicasi del secondo, ma è riuscito a tirarsi su grazie ad iniziative personali e lampi di orgoglio da parte dei più esperti. Contro i Rams, in casa, attacco ancor più inguardabile. Dalla terza partita in poi abbiamo cominciato a macinare, segnando sempre, tanto e bene, costruendo il gioco con movimenti molto belli da vedere, alternando le iniziative personali a quelle di squadra. È un indice di crescita non solo dell’attacco, ma anche di tutta la squadra perché si matura insieme.

Sensazioni sulla difesa in quest’ultimo incontro?

Sembra aver avuto qualche battuta d’arresto in più ma, ad onor del vero, è quella che ha patito maggiormente la differenza di prestanza fisica.

Abbiamo già fatto l’esame della partita, sappiamo dove dobbiamo lavorare. Gli aggiustamenti da fare non si decretano con una chiacchierata alla fine del primo tempo; non sono semplici da gestire, ma presuppongono mesi d’allenamento. La difesa era popolata da un numero ragguardevole di rookie, di cui la maggior parte sono giovani promettenti; hanno il diritto di commettere qualche errore in più.

UN PILASTRO DEI CRU COSTRETTO AD ANDARE IN PENSIONE: PARLA ANDREA ANTONINO

L’abbandono, il ritorno, la consapevolezza di aver dato il massimo, la volontà di accasarsi in famiglia ma da un’altra prospettiva. Andrea Antonino, come tutti, sperava nel passaggio del turno anche per dare maggior preponderanza alla sua ultima delle venticinque stagioni totali vissute con la maglia nero-rosso-argento. I limiti d’età lo condannano al ritiro, un vero peccato per tutti. Di seguito alcuni suoi pensieri.

CONTRO GLI ARIETI QUALCOSA NON HA GIRATO

“La gara con i Rams sapevamo che sarebbe stata difficile e decisiva per il proseguo e l’ingresso alla fase finale dei play off. Nonostante il risultato della gara di andata eravamo consapevoli che la compagine guidata dall’amico Giuseppe Full Fiorito era alla nostra portata. Grazie soprattutto alla preparazione avuta dal coching staff nelle settimane precedenti, avevamo tutte le carte da giocarci e la possibilità di superarli in questa gara di ritorno. Purtroppo qualcosa non ha girato. L’attacco ha cercato in tutti i modi di farci rimanere in partita, noi in difesa non siamo stati capaci di arginare le loro corse e i lanci. Certo l’amarezza è tanta, anche perché convinti che il divario tra le due compagini non sia poi così ampio, comunque onore ai vincitori”.

NESSUN PENTIMENTO PER ESSERE TORNATO A GIOCARE

“Per me questa è stata una stagione sorpresa. Non pensavo, dopo uno stop durato più di quattro anni, di indossare nuovamente casco e shoulder, ma ho imparato a non dare più nulla per scontato. Ero abbastanza restio nel prendere questo impegno, ma oggi posso dire di non essermi assolutamente pentito. Sicuramente è stata una delle stagioni più importanti, che ha arricchito il mio bagaglio personale, sia dal punto di vista sportivo, sia morale, aprendo le porte a nuove conoscenze. Tra queste, c’è il veterano Francesco Giuliani, un grande del football a livello nazionale che dopo un grave infortunio, ha dato prova, con la sua forza di volontà e carattere, di come essere d’esempio per gli altri.

Ma ho avuto a che fare con tanti giovani dalle tante potenzialità: Nero, Bobo, Siro, Mike, Chester e tanti altri. Quando ho deciso di intraprendere questa ultima stagione sapevo che non sarebbe stato semplice, ma non volevo avere rimpianti, avevo solo l’ultima carta da giocare.

Le condizioni fisiche erano abbastanza buone, quindi non mi sono tirato indietro, pur avendo considerato che avrei potuto essere una seconda o terza scelta.

Alla fine dei conti la stagione è stata positiva, un ingresso ai playoff sfiorato, certo, la seconda fase ci avrebbe regalato l’ennesima emozione, sarebbe stata un’altra delle tante vissute con i Cru in quasi 30 anni di convivenza; un appuntamento secondo il mio punto di vista che i giovani hanno solo rimandato.

UN PICCOLO CONCENTRATO DI RICORDI

“Gli episodi che porto nel cuore sono tanti. Venticinque stagioni che mi hanno regalato momenti stupendi, che rimarranno impressi nella mia mente per sempre. Tra questi, il più caro ricordo è quello di mio fratello Massimo che alza il trofeo di Campione d’Italia nel 2004, la giusta ricompensa dopo tanti anni di sacrifici.

Trasferte in nave e voli condivisi con amici più che compagni di squadra. Amicizie coltivate ancora oggi, quotidianamente, e che quindi si estendono oltre i confini del campo da gioco.

Ricordo che avevo iniziato questa avventura nel 95/96 in seguito a una situazione familiare particolare che si era venuta a creare. Con Massimo, mio fratello, avevamo pensato bene di scaricare un po’ di tensione nel campo da football americano durante gli allenamenti. Mai decisione fu più azzeccata. Da lì in poi molteplici le soddisfazioni prese, e l’aprirsi di un nuovo mondo.

Persone speciali che sono entrate a fare parte della nostra vita, una tra tante e che ha avuto un ruolo speciale sicuramente Paul Frick.

I nomi da ricordare per me sono tanti, tra i primi che ricordo c’è indubbiamente quello di Michelone De Virgiliis.

PROSPETTIVE PER IL DOMANI

Quello che succederà da ora in poi lo vivrò come un nuovo inizio.

La società ha manifestato il piacere di volermi includere nei loro progetti, vedremo cosa accadrà, ho imparato per esperienza personale che il futuro va vissuto giorno per giorno.

Tutto questo ovviamente mi inorgoglisce tanto quanto i messaggi e le manifestazioni d’affetto ricevute durante questo campionato dai giovani e meno giovani.

Giovani sui quali vanno riposte tutte le speranze per arrivare nuovamente al traguardo di vincere quello che per NOI sarebbe il terzo campionato.

Gli elementi ci sono tutti! C’è anche una forte formazione di Flag che si sta togliendo grandi soddisfazioni! Questi sono i punti chiave per far crescere una squadra e la società che la tiene in piedi. Si spera dal prossimo anno di avere la nostra casa dove NOI potremmo rifugiarci spesso.

Ufficio Stampa Crusaders Cagliari

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