Crusaders: Ancora sei giorni e poi si comincia!

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Nel 2023 contro i Rams (Foto Giulia Congia)

LA NINE FOOTBALL LEAGUE È ALLE PORTE E I CRUSADERS FORTIFICANO LA LORO ANIMA COMBATTIVA

Per la trentatreesima volta consecutiva l’euforia è irrefrenabile. I giocatori vanno e vengono ma quello dei Crusaders rimane un nome inossidabile, nove lettere racchiudenti un mondo, quello del football americano in salsa sarda, che lotta ancora adesso, strenuamente, per agglomerare persone, convogliarle verso un interesse comune portatore di tanti aspetti collaterali diretti oltre l’agonismo tout-court. E quest’anno il gruppone degli allenamenti si è ingrossato: a Monte Claro mediamente si riversano trenta unità ma il roster annovera oltre quaranta nomi. Una situazione straordinaria che ha costretto la dirigenza ad ordinare nuove maglie per le gare ufficiali del campionato Nine Football League. La più vicina e tra l’altro di fronte al proprio pubblico, è domenica 17 marzo 2024. Arriva un’avversaria temutissima che l’anno scorso ha fatto vedere i sorci verdi al sodalizio cagliaritano, sia all’andata, sia al ritorno: i Rams Milano. Il calendario del girone C comprende un’altra reduce dall’esperienza 2023, i Gorillas Varese; ma c’è anche la franchigia inedita rappresentata dai piemontesi del Blitz Cirié.

Il presidente dei Crusaders Emanuele Garzia (Foto Battista Battino)
Il presidente dei Crusaders Emanuele Garzia (Foto Battista Battino)

Il presidente dei Crusaders Emanuele Garzia è rimasto stupito dalla decisione federale di riconfermarli in un raggruppamento del nord ovest italiano: “Normalmente alternavamo le nostre peregrinazioni lungo lo stivale; da un lato mi fa piacere perché riusciamo a contenere i costi delle trasferte che comunque rimangono onerosi per noi isolani – spiega Garzia – ma c’è il rammarico di non poter incontrare squadre diverse, a parte i Blitz. In compenso potremmo riscattare le recenti brutte sconfitte subite dai Rams”.

Snocciolando giorni e orari delle partite si nota inoltre che le prime tre si disputeranno in casa, le restanti in trasferta; ciò ha scombussolato i piani dirigenziali perché si sperava di giocare almeno una sfida a maggio inoltrato, sul ristrutturato campo di Terramaini, il quartier generale duraturo dei crociati una volta ultimati i lavori. “Purtroppo la nostra rinomata vocazione al nomadismo continua – dice il dirigente campidanese – in quanto fino a qualche giorno fa non sapevamo dove ospitare le nostre avversarie, poi si è deciso di continuare ad usufruire degli impianti a Monte Claro. Mi dispiace perché speravo nella disponibilità della nuova area sportiva, per festeggiare anche l’addio alle competizioni di Matia Pisu, costretto ad abbandonare il movimento a fine campionato per limiti d’età, previsti dal regolamento. Mancano pochi accorgimenti prima della consegna: il manto erboso c’è, sono stati sistemati gli spogliatoi, manca l’impianto di illuminazione. Di sicuro lo inaugureremo con un evento degno di nota”.

Il nuovo campo di Terramaini è quasi pronto
Il nuovo campo di Terramaini è quasi pronto

Ma quel fluire costante di giovani atleti dai sedici anni in su fa dimenticare le beghe burocratiche: “Al contrario degli anni passati – conclude Emanuele Garzia – vedo un gran bel gruppo di giovani motivati, appassionati e anche di peso. Il nostro allenatore americano Tim Tobin li sta forgiando a dovere, trasmettendo la giusta mentalità vincente con dinamismo; la flemma è severamente vietata. Vecchi e nuovi si sono piacevolmente amalgamati, la sintonia è stata immediata. Trattasi di un atteggiamento vincente che mi piace molto”.

Tim Tobin (Foto Battista Battino)
Tim Tobin (Foto Battista Battino)

TIM TOBIN: RIVOLUZIONI IN ATTO PER SORPRENDERE

E l’head coach originario della Florida, alla sua terza esperienza consecutiva in città, non sta più nella pelle. Scalpita per vedere all’opera le sue nuove creature che ben si sono acclimatate con la “vecchia” guardia.

Tim Tobin, che aria sta tirando durante gli allenamenti?

Il gruppo è buono. Abbiamo registrato un buon afflusso di nuovi giocatori che si impegnano molto. Quelli più anziani si stanno giustamente mettendo da parte, atteggiamento che condivido quando sta sopraggiungendo una certa età.

Come stai interagendo con giocatori e coaching staff?

Con tutti sto mantenendo una buona linea di comunicazione. Allenatori e giocatori fanno la loro parte nel perseguire tre obiettivi fondamentali. 1. Essere umili e allenabili. 2. Rimanere in salute mentalmente, spiritualmente, fisicamente ed emotivamente. 3. Essere disciplinati dentro e fuori dal campo. Queste tre cose stanno radicandosi in noi.

Cosa ne pensi di questo girone?

I Crociati continueranno ad andare avanti a prescindere. A livello di strategia stiamo comunque rinnovandoci. Le squadre che non sono all’altezza cambiano facendo cose drastiche. E anche noi stiamo costruendo qualcosa, ma ci vuole tempo. Le partite saranno divertenti ed emozionanti. Direi che siamo già migliorati rispetto all’anno scorso. Vedremo quanto si sono perfezionate le altre squadre. Non vedo l’ora”.

Aldo Palmas allenatore dell'attacco Crusaders (Foto Battista Battino)
Aldo Palmas allenatore dell’attacco Crusaders (Foto Battista Battino)

A TU PER TU CON ALDO PALMAS

L’allenatore dell’attacco crociato Aldo Palmas ovviamente mastica football a 360 gradi e avendo già ricoperto il ruolo di head coach, le sue analisi vanno ben aldilà del suo reparto di competenza.

Aldo, adesso si fa sul serio

Le sensazioni sono positive. Speriamo che tanti mesi di lavoro siano serviti, specie gli ultimi con la supervisione di Tim, indispensabile per una rifinitura di livello. E auguriamoci che il percorso di crescita iniziato due anni fa porti ad ulteriori miglioramenti.

Cosa manca a questa squadra per essere al top?

Il nostro problema è sempre infoltire il reparto di linea. Fortunatamente l’ultima campagna di reclutamento ha portato nuovi prospetti, nella speranza che abbiano acquisito le basi necessarie per affrontare un campionato. Io sono ottimista, almeno per alcuni di loro, per qualcun altro lo scopriremo.

Il vostro girone è già stato inaugurato

L’esordio tre Rams e Gorillas (36 – 00) è avvenuto in una giornata di pioggia e per di più su un campo al limite della praticabilità. Quindi tatticamente la gara è stata modellata dal fango. Ha vinto la squadra che ha avuto il gioco di corse più pesante e strutturato. D’altronde i Rams storicamente erano così, in un campo come quello dovevano necessariamente privilegiare i lanci e la rapidità dei movimenti. Di sicuro in quelle condizioni parte da sfavorito chi si esprime normalmente con schemi più atletici. Ma sono soltanto ipotesi. I Blitz non li conosciamo, attendiamo qualche filmato per saperne di più, diversamente andremo alla cieca.

Quindi cosa ti aspetti da queste tre avversarie?

Per quel poco che sappiamo la squadra più temuta sono i Rams. Lo scorso anno ci hanno “pestato” sonoramente, all’andata (48 – 00) molto più del ritorno (49 – 28). Se dovessimo riuscire a far bene contro gli arieti probabilmente le cose si metterebbero bene con una crescita delle nostre aspettative. Ma essendo una gara d’esordio le incognite sono tantissime. E se ci dovesse andar male, nessuna disperazione, ci sarebbe tutto il tempo di recuperare ma avremo comunque un’indicazione.

Ufficio Stampa Crusaders Cagliari

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