Un pomeriggio pieno di momenti di incertezza e sorprese quello trascorso ieri nel nido delle aquile Marines. Si affrontavano per la seconda volta in una settimana le formazione U19 di Marines e Legio XIII e in appendice a questo incontro valevole per la 5° giornata del girone A del campionato Nazionale, si disputava anche l’incontro tra le due rappresentative di categoria U16 delle società.
Domenica scorsa nella casa dei forti e sino a quel momento invitti Legionari, i Marines avevano colto un doppio e pieno successo ribadendo la loro supremazia nel girone e la bontà del loro vivaio U16. Ci si aspettava, nel ritorno di questa sfida tra giovanili, una Legio assolutamente determinata, convinta delle proprie potenzialità e di poter sovvertire il pronostico con entrambe le formazioni; Lo si leggeva negli occhi dei ragazzi scesi in campo per il riscaldamento, nelle voci degli allenatori, nei gesti piccoli che precedono ogni incontro, ogni battaglia.
Lo si e’ capito dopo pochi giochi dall’inizio della partita quando nel primo drive offensivo dei Legionari è accaduto quanto sinora mai si era visto in campionato: 2 corse bloccate e poi, attirando il blitz dei defensive man Marines, una qb sneak, una corsa ubriacante tra le linee, tra le secondarie, placcaggi falliti, posizionamenti sbagliati, la grande D in ginocchio a guardare le spalle di un IMMENSO Grusovin percorrere decine di yards e violare l’area di td Marines. 7-0 per i Legionari e Marines all’ attacco. Il volto incerto mostrato con costanza nei primi quarti di questa stagione dall’ Offense bianco azzurro puntualmente si presentava. Una difesa Legionaria galvanizzata dal vantaggio otteneva un primo, sanguinoso turn over provocando e recuperando un fumble su corsa del pur bravo Rb Marines Acconcia. La difesa scesa in campo, complice anche una cruciale penalità commessa dall’ attacco ospite, riusciva a fermare i 3 tentativi del down; sul tentativo di FG della Legio si profilava un mortifero quanto inaspettato 0-10 tra le grida fiere di una sideline e lo sconcerto di un’ altra. Ma il Fg non è stato trasformato. I Marines ancora a una sola segnatura, l’inerzia rimessa in discussione. Mentre il cronometro spegneva i secondi di un inizio partita shock i ragazzi di coach Scoppetta allestivano un drive consistente fatto della qualità che gli è propria quando testa e cuore sono, assieme, sul campo. Lanci precisi, qualche buona corsa, un Mannato ispirato e una reverse vincente su Umetelli portavano grazie alla trasformazione lo score su un 8-7 tutto da decifrare.
Il secondo quarto continuava sul filo dell’ equilibrio del primo con un attacco Legio sempre molto insidioso nella capacità di attrarre la pressione Marines e permettere al loro qb slalom consistenti in termini di yard gain. La D Marines a cominciare da questa frazione, e sempre più per il resto dell’ incontro, non concederà più occasioni all’ offense ospite di mettere punti a tabellone. Marco Elisio suona la carica: strappa la palla al rb Legionario e ricopre un fumble restituendo la palla all’Offense. E’ però proprio l’attacco a ridare forza ed energia ai Legionari quando su un blitz ospite il Qb Marines uscito al di fuori della tasca veniva placcato e concedeva il pallone ad uno scatenato Gabrielli che percorrendo 60 y la riportava in td per un ennesimo vantaggio non convertito. 8-13 e pochi minuti alla fine del primo tempo. Qualche Marines il cui casco copriva lo sguardo basso, una inedita confusione sulla sideline e una voglia vorace di tornare a far male. I Coach al centro di capannelli di giocatori, sudore lividi e stupore e tutti a parlarci su, poi una voce sola, l Hc che parla per tutti,su tutti, parole di fuoco che possono bruciare o accendere, dipende dalla stoffa che si ha dentro, dipende sempre da questo. I Marines che riprendono la partita, giocatori e Staff, non sono quelli che l’ hanno iniziata, ora hanno smesso di guardarla scorrere ,ora hanno qualcosa da dimostrare. Con Alex di Santo fuori per infortunio, un Mannato out per una botta al ginocchio rimediata in azione, un Silvestri a mezzo servizio per un problema ad una spalla, le aquile conducono un drive offensivo gagliardo e consistente. Molte corse di potenza che erodono il campo, reclutando arieti della difesa come Schirmo e Abera, molti cozzi di caschi spinte a sostegno, blocchi violenti, poco fioretto aereo in un momento che non prevedeva ritorno. Contro una difesa Legio estremamente impegnata a contenere la percussione Marines arrivava poi il lancio liberatorio e preciso di un Biancolella finalmente destato da un inizio funesto. Organtini cullava tra le sue mani un pallone che trasportava per 30y sino al td trasformato da due del 16-13. Nel drive successivo, finale del primo tempo, all’ inefficace attacco ospite rispondeva l’attacco Marines oramai scatenato che con il talentuoso Rb Vata proveniente da Grosseto perforava la red zone Legionaria e segnava il td che Schrimo trasformava da due per un oramai largo 24-13.
Nella ripresa i Legionari palesano un calo di energie e di entusiasmo complice il risultato oramai sfuggito e l’esiguo numero di atleti presenti nel loro roster. L’attacco Marines oramai libero da incertezze e da paure miscela con sapienza gioco aereo e gioco di terra e delizia un pubblico caldissimo sugli spalti con il bel td pass del ritrovato Biancolella sul rookie classe 99 Umetelli. I Legionari a corto di energie e privi di un credibile gioco aereo, esaurite le sorprese pur efficaci nel primo quarto, venivano costretti al punt da una difesa Marines tornata padrona del campo e con un ATTA letteralmente scatenato. I drive finali marines sono coronati da successo con un pallone portato in td dallo stesso Qb biancoazzurro e 2 lanci tesi ed affilati come lame a sezionare le secondarie Legionarie che Baldonado ed Organtini trasformano in td determinando il definitivo 52-13 che chiude il match. Finisce tra gli applausi una partita che sigla il 5-0 dei Marines in campionato, sigilla il loro primato nel girone e li pone come probabili candidati al primo posto nel ranking nazionale con le favorevoli conseguenze che questo comporta in termini di play off.
Complimenti veri alla Legio tutta, al loro coaching staff che ha decisamente sorpreso l’avversario studiando la partita di andata e migliorando sensibilmente l’ approccio alla gara; Complimenti agli atleti che seppur in numero esiguo hanno creduto per un tempo all’ impresa e per questa hanno lottato. Troppo pochi nel numero pero’ per reggere alla distanza; i Legionari sono apparsi nel gioco eccessivamente dipendenti dallo sgusciante Qb e dal rb Loppini per essere competitivi nel lungo periodo, privi di un gioco aereo credibile hanno visto diminuire l’ efficacia della loro proposta offensiva inesorabilmente durante il match.
Riguardo i Vittoriosi Marines, rimangono negli occhi le sequenze di un bellissimo secondo tempo condotto dapprima con forza e ferocia e poi con la classe superiore di una squadra di estrema qualità. Rimangono impresse le voci, le espressioni, i gesti di chi, destato dal torpore di una sommersa supponenza, ha saputo reagire appena in tempo e poi ha colpito forte, molto forte. Flash di tante foto ed interviste e luci di vittoria ad accompagnare la festa, poco accanto pero’, come nascosta dietro il velo della notte che scende, la sensazione che questa squadra sia ancora troppo fragile, che sia “ingiocabile” quando si accende e altrettanto vulnerabile quando si allontana da se. C’e’ La paura che incontri mal approcciati come questo possano non esser ripresi quando l’avversario avrà altra caratura e un ritorno non ci sarà. La sensazione che siano troppi gli inizi frenati dell’ attacco, ancora troppo il tempo per carburare, che ci sia molto da lavorare sulla testa dei giocatori prima che i play off inizino. Giocare in casa non basta, Giocare da Marines si, per ora questo non sempre avviene. Il drive più importante per questa stagione Marines si disputerà probabilmente durante la lunga pausa e ci dirà a Dicembre se davvero sono piume d’ Aquila quelle che ci porteranno in alto o saremo solo penne da scartare al banchetto del Nord.
Il pomeriggio è proseguito con l’incontro tra le due compagini U 16.
La formazione di Coach Leone è scesa in campo fronteggiando una agguerritissima Legio junior con ragazzi davvero contati ma assolutamente carichi e galvanizzati al grido di “Gemina”. Come in un film già visto, in una sorta di incontro Under 19 in scala, la partita inizia malissimo per i Marines davvero molli ed inconcludenti in attacco quanto inefficaci in difesa. Imprecise, seppur apprezzabili nella proposta, le linee di lancio tentate,limitati i guadagni su corsa; la difesa schierata in maniera singolarmente profonda, inefficace contro una Legio esclusivamente run oriented. Per contro gli ospiti mostravano una modalità di gioco su corsa abbastanza monocorde nel suo interprete , il numero 5, ma senza dubbio efficace soprattutto con il cuscino di 5-10y concesso dallo schieramento di casa. Al td ospite del 6-0 l’attacco Marines offre il tributo di una prima safety su difettoso snap terminato in area di td. Sotto per 8-0 i ragazzi di coach Leone reagiscono grazie alla difesa che, intercettando l’unico lancio tentato dalla Legio, riportano in td l’ovale grazie a Tommaso Spina. L’attacco dei Marines, oggi davvero pessimo nel primo tempo, regala pero’ un secondo snap difettoso e conseguente 2 punti all’ aversario. Sul 6-10 termina così il primo tempo. Nella seconda frazione di gioco questa formazione giovane e imperfetta ma con notevoli attributi gia’ emersi nella rimonta contro la RSF, tenta ancora una volta l’Impresa. Ed e’ un secondo tempo vibrante e bellissimo.
I Legionari con un td ennesimo su corsa allungano e si portano sul 6-17, i Marines però rispondono con un drive finalmente convincente e con un td pass di pregevole fattura sul “solito” Spina. 12-17. I legionari vengono fermati nel loro turno offensivo e sembra che tutto sia pronto per l’aggancio, il pubblico tifa, lo schema e’ chiamato, un ennesimo e terzo snap e’ sbagliato…ancora una volta Safety, 12-19 palla agli ospiti e pochi minuti da giocare. Sembra finita, ma non lo è per loro, una squadra tosta, una squadra con i connotati dei vincenti: dare il meglio quando si è spalle al muro. Succede così che una difesa finalmente piu’ aderente alla linea di scrimmage guidata da veterani come Luca Elisio e Eugenio Mannato dfa autentico muro sulle percussioni ospiti e infine ottiene una safety placcando l’avversario nella sua area di td. 14-19 e il cronometro corre. Serve un td, serve percorrere il campo, non ci sara’ un drive di riparazione, 3 tentativi di corsa, un Sartor formato buldozer a trainare i Marines oltre le 50y, il pubblico che applaude, si emoziona, ora ci crede, le lancette che si avvicinano al fischio finale, poi Simone Riso con un gesto ampio e bello lancia una palla in aria, scivola alta e veloce verso l’angolo di intersezione tra la linea di td e la sideline… Francesco Cerqua corre sotto di lei, protende le mani, è un momento che contiene tutto un incontro, che fa la differenza tra aver tentato ed aver vinto, Francesco non ci pensa, fa quello che deve, incurante della fatica, di chi gli urla accanto, della copertura, Francesco riceve, cade in td e completa la rimonta di un gruppo fantastico.
Emozioni bellissime per questa Under che cresce, per questo volto nuovo dei Marines che saranno, gia’ così incredibilmente vincenti nel solco di chi li ha preceduti… Complimenti ragazzi.
Maurizio Elisio
Ufficio Stampa Marines Lazio
Foto Maurizio Elisio