PENSANDO AL NINE BOWL E AI FESTEGGIAMENTI DEI TRENTACINQUE ANNI DI ATTIVITA’
Il freddo penetra la pelle dei valorosi crociati, ma loro se ne infischiano. Ascoltano le istruzioni dei loro allenatori, con il forte vento che sferza quei pochi indumenti necessari alla sopravvivenza, ma le applicano sudando come non mai, sognando un Nine Bowl coi fiocchi che manca dal 2011 e che è stato sfiorato la scorsa stagione, quando hanno assistito quasi inermi, allo strapotere degli Elephants nella finale di conference. Il loro ottimismo è talmente palpabile che la dirigenza ha chiesto ed ottenuto l’arrivo anticipato del tecnico americano Tim Tobin, al suo quarto anno consecutivo alla guida della franchigia cagliaritana. Lui non si è fatto pregare due volte e si è tuffato tra gli huddle di Monte Claro acclamato dai suoi atleti vecchi, nuovi e ovviamente da un coaching staff che già dall’inizio dell’off season si è prodigato per non lasciare nulla al caso. E costruire una nuova fisionomia del collettivo che per la stagione 2025 dovrà fare a meno del suo gioiellino più pregiato, il qb Michele Meloni che per motivi lavorativi si trasferirà in Germania dove è già stato provinato da una squadra del posto.
In casa Crusaders la tristezza è stata immensa, ma si guarda avanti comunque con forti motivazioni consapevoli che attingendo dal tesoretto di forze a disposizione possono emergere eleganti e sapienti portatori/distributori di ovali. La scelta è ricaduta su Federico “Nero” Dessì e Roberto “Bobo” Agnesa. Nessuno si sbilancia a microfoni aperti, ma pare che i due si stanno rivelando delle intriganti sorprese.
A dire addio al collettivo per motivi di lavoro sarà anche l’esperto defensive back Giuseppe Carta, ma tutti sperano che prima o poi anche lui si riaffacci sulla scena agonistica anche se ovviamente quella di costruirsi un futuro è una scelta prioritaria. E lo stesso discorso vale per l’universitario Siro Lauchlan Tomas Meloni, il prossimo mese in partenza per Gilroy (Bay Area, USA) dove troverà i compagni della sua nuova squadra, i Gavilan Rams.
Ma grazie agli Open Day e al passaparola il ricambio è assicurato: con l’approssimarsi del campionato è intuibile che Tobin dovrà gestire un nugolo di guerrieri che potrebbe oltrepassare le quaranta unità.
Numeri che soddisfano il presidente dei Crusaders Emauele Garzia a cui non è sembrato vero vedere l’allenatore originario della Florida dimenarsi con la solita passione già da dicembre.
“Quattro anni fa – illustra Garzia – con Tim avevamo stilato un programma avente l’obiettivo di arrivare più in alto possibile. Dopo aver raggiunto la finale di conference non ci resta che aspirare all’ultimo stadio della piramide CIF9. Per questo ci è sembrato corretto confermarlo. L’esigenza di farlo venire in anticipo rispetto al passato, scaturisce dalla necessità di motivare i ragazzi. Più tempo abbiamo a disposizione, più il processo di amalgamazione tra vecchi e nuovi profili può svilupparsi nel migliore dei modi. Senza dimenticare il suo ruolo di supervisionante tra i vari comparti della squadra. Abbiamo reclutato dei ragazzi molto validi grazie ai due open day ottobrini ma ci sono anche profili provenienti da altre squadre come Emanuele Cancedda e Niccolò Carrus. Grazie ai loro fisici importanti aiuteranno sulle linee, come del resto i molti neofiti reclutati”.
Ma al massimo dirigente del club campidanese preme onorare un altro traguardo importante: i trentacinque anni di attività. “Non sembra vero – conclude Garzia – distratti dai prolungati festeggiamenti del trentennio è trascorso un altro lustro. Ho già parlottato con i nostri geni creativi Stefano Sernagiotto e Battista Battino; sono sicuro che verrà fuori al più presto qualche ideona celebrativa”.
TIM TOBIN GIA’ IMMERSO NEI RITMI A LUI PIU’ CONSONI
Lo ripete anno dopo anno: “Cagliari è come casa mia”. Parola dell’head coach TIM Tobin, l’unico tra i tanti colleghi statunitensi venuti in casa Crusaders ad essere rimasto più di una stagione.
Ma addirittura quattro, Tim, sembra un record ineguagliabile
Amo la città, la gente, il cibo e tutto il resto. Sono arrivato all’aeroporto e 10-12 giocatori mi hanno accolto organizzando un appuntamento in ristorante. È stato molto bello vederli. Mi sento come i miei ragazzi.
Le prime cose che hai notato nell’allenamento inaugurale?
Rispetto all’anno scorso abbiamo nuovi atleti molto bravi e i reduci della scorsa stagione sono più forti, più veloci e in buona forma. Questo grazie all’offensive coordinator Aldo Palmas e al defensive coordinator Nanni Polese.
Però si sono registrate anche delle defezioni
Abbiamo perso Michele, detto Timmy 2, probabilmente uno dei migliori giocatori d’Italia. E abbiamo perso anche Siro, uno dei migliori ricevitori italiani.
Insomma, vi attendono grandi cambiamenti
Dovremo adattarci e migliorare in difesa e negli special team. Se ci allenassimo come negli ultimi tre anni, credo che potremmo andare ai playoff. Per il futuro la squadra sarà migliore, ma quest’anno dobbiamo capire chi siamo. Non possiamo dipendere così tanto dal QB.
GIUSEPPE MARONGIU: “SI CRESCE SEMPRE, MAI GUARDARSI INDIETRO”
Il general manager dei Crusaders Giuseppe Marongiu attende curioso l’evolversi della situazione e sarà sempre in prima linea nell’incoraggiare i giocatori dall’alto della sua esperienza da ex giocatore, ex tecnico, e motivatore pluriennale.
A circa tre mesi dall’inizio della off season, che tipo di squadra secondo te sta venendo fuori?
Una squadra molto diversa da quella dell’anno scorso: abbiamo cambiato alcuni uomini nei ruoli chiave e di conseguenza dovrà cambiare il nostro gioco per sfruttare al meglio le diverse caratteristiche.
Che dinamiche si stanno creando nello spogliatoio e nei rapporti col coaching staff, arricchitosi con l’innesto dell’ex giocatore Pisu?
In questo non direi che ci sia molta differenza rispetto all’anno scorso: anche da giocatore la parola e la presenza di Matia aveva un peso importante che non cambia solo per il diverso ruolo che ricopre oggi.
Secondo te si può migliorare rispetto all’anno scorso?
Si può sempre e si deve sempre migliorare, d’altronde anche se la scorsa è stata un’eccellente stagione, non è stata la stagione perfetta. Per questo abbiamo voluto confermare per un altro anno coach Tobin facendolo arrivare in anticipo a Cagliari. Purtroppo, non avendo giocatori professionisti ma ragazzi, studenti e lavoratori, che spesso cambiano sede, ogni stagione fa storia a sé, ma lavoriamo per consolidare i progressi dell’anno scorso e per integrare i rookie nel processo di crescita collettiva.
L’assetto dirigenziale come contribuirà nella crescita del gruppo nel 2025?
Continueremo a darci da fare per garantire ai Crusaders organizzazione, visibilità e risorse umane ed economiche necessarie per confermare la posizione di eccellenza nel panorama italiano, per longevità e risultati.
Personalmente cosa ti aspetti di vedere nel 2025?
Ogni nuova stagione confido che sia la stagione nella quale il progetto delle squadre junior possa decollare, pur tra mille difficoltà, finanziarie e di disponibilità di giovani atleti. Spero che la consegna del campo di Terramaini generi un forte impulso e funga da volano di interesse.
Ufficio Stampa Crusaders Cagliari