In tutta Italia si moltiplicano le iniziative di solidarietà che vedono coinvolte le squadre appartenenti alla nostra Federazione, nella totale consapevolezza che lo sport possa essere un potente mezzo terapeutico, soprattutto per i più piccoli.
Roma, 10 febbraio 2016 – Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, ore 15:00. Nei locali della ludoteca si aggirano “strani” energumeni in divisa giallo-rossa, caschi in testa e spalle importanti. I piccoli pazienti osservano con un misto di stupore e curiosità, forse divertiti davanti a queste insolite “maschere di carnevale”. Poi i giganti si tolgono il casco e i loro volti sono illuminati da larghi sorrisi. Hanno una palla ovale tra le mani e nei loro occhi si legge un chiaro invito al gioco. I piccoli pazienti si avvicinano con circospezione, toccano la palla, poi le imbottiture dei giganti, provano il casco…e la magia ha inizio! C’è Mattia (nome d fantasia), che dopo un trauma cranico aveva smesso di parlare e ora, come per magia, esulta a squarciagola dopo aver segnato un touchdown! E poi Lorenzo (altro nome di fantasia), malato di leucemia e da tempo non più in grado di camminare, che lancia la palla ovale dalla propria sedia a rotelle, dimostrando che nella vita tutto è sempre possibile. E poi c‘è una mamma che vive fuori Roma, con un figlio ricoverato per la dialisi e che non aveva mai visto giocare con gli altri bambini: adesso corre, vestito da piccolo guerriero giallo-rosso, involandosi verso un’immaginaria endzone, braccia alzate ed emozione a mille.
Oggi, al Bambin Gesù, i medici hanno lasciato spazio al football americano e ai Gladiatori Roma (una delle otto squadre laziali), ospiti d’eccezione e portatori sani di gioia e allegria. Ma un grazie va anche all’Ufficio Stampa e a tutto il meraviglioso staff del Bambin Gesù, per la sensibilità e la dolcezza con cui, ogni giorno, affrontano la vita e la malattia.
Milano, 21 novembre 2015, Clinica De Marchi, Reparto Pediatria: gli atleti delle squadre giovanili dei Campionti d’italia dei Seamen fanno visita ai bambini ricoverati, accompagnati dall’Associazione Il Bruko. “Aiutare i piccoli in ospedale fa sentire grandi”, recita un cartello all’ingresso, ed è proprio così che si sentono i giovani blue-navy al termine della vista. Un’esperienza indimenticabile per tutti, capace di dare un senso a quel che si fa anche fuori dal campo. Scrive Mauro, uno degli atleti coinvolti, sulla sua pagina Facebook: “Sono stato rinchiuso anch’io in un ospedale per troppo tempo. Ci ho messo quasi 8 anni per sentirmi libero. Portare un po’ di gioia nei cuori di questi bambini non ha avuto prezzo; io ci sono stato dall’altra parte, e mi sono rivisto negli occhi di ognuno di loro. Tra stupore, gioia e, forse, un po’ di paura, oggi mi sono sentito un supereroe!”
Altra squadra, altra storia: dal 2011 i Giaguari Torino collaborano stabilmente con l’U.G.I. (Unione Genitori Italiani) per coinvolgere i bambini dei reparti oncologici pediatrici in attività ludiche e, per questo, di per sé terapeutiche. I torinesi sono poi un punto di riferimento anche per l’A.D.M.O. (Associazione Donatori di Midollo Osseo): la ‘tipizzazione’ degli atleti (sottoposti ad apposito esame per stabilire il grado di compatibilità tra donatori e pazienti e conseguentemente inseriti in un archivio nazionale) è solo la punta dell’iceberg di un impegno del Team sempre più orientato al sociale.
Di storie come queste ce ne sono tante nel football americano di casa nostra, e sono storie che ci piace raccontare, perché i gesti compiuti con il cuore, da atleti dilettanti, da allenatori appassionati che lavorano instancabilmente da puri volontari, rappresentano il fiore all’occhiello per una Federazione giovane come la nostra, ma che fa di questi valori una bandiera.
Ufficio Stampa Fidaf
Foto:
Ufficio Stampa Ospedale Pediatrico Bambin Gesù, Roma
Ufficio Stampa Seamen Milano – Guido Gilberti