So, What’s your program?!

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Quando scegliete una buona squadra che cosa fate?
Quando dovete scegliere una buona squadra valutatene il “program”.
In Italia, veniamo a noi ora, Parma possiede un program di successo almeno da 10 anni. I Rhinos ci lavorano almeno da 5 al loro. Guardo poi iniziative come quella di Ancona, che per quanto non conosca come realtà, credo rappresenti un esempio per tutte le società sportive italiane e mondiali con questa iniziativa di cui recentemente ho letto su IFL Magazine; un’iniziativa dagli alti contenuti culturali e destinata a dare un contributo non solo a casa Dolphins, ma alla comunità italiana intera ed oltre, un’iniziativa che ci parla dell’importanza del pubblico, tornando al nocciolo della questione, e di quanto siano stati capaci di spingersi in profondità grazie alla cultura del football.
Ricordo ancora come fosse ieri quando Steve Mariucci era Milano per un Camp dove ci raccontava la magia dell’huddle, un luogo dove persone di qualsiasi provenienza e con idee le più disparate e diverse agiscono insieme, all’unisono con un piano comune: semplicemente emozionante.
(il cerchio meriterebbe un articolo a sé, una forma antica di riunione che molto probabilmente risale a prima dei Greci a cui si rifà gran parte della nostra tradizione, il luogo dove si usava prendere un bastone in mano, uno scettro, come un microfono, per parlare, essere ascoltati dall’Assemblea dei cittadini).
Quel camp fu organizzato da diverse parti come la Fidaf, un progetto in cui furono coinvolti anche i Rhinos. Quest’anno quel camp si ripete il 13 e il 14 maggio. E ripetere a scuola è sempre una buona idea.
C’è bisogno di maggiore iniziativa insomma perché il football è sì tradizione, ma questa è anche fatta di innovazioni. A questo sport non è possibile tarpare le ali perché deve diventare il campo da gioco del presidente o dei suoi figli, e dove la meritocrazia non esiste. Questo sport così muore. Prendete iniziative importanti, un camp (“ritiro”) a inizio anno, uno strenght&conditioning serio, iniziative di comunicazione o altro, coordinatele e avrete il vostro program, ma prendete l’iniziativa!

Al nord Italia, dove il football non solo per la tradizione maggiormente radicata, ma per motivazioni storiche e demografiche (che troppi sottovalutano) presenta una scena più dinamica e ricca di contesti societari, partecipanti a diversi livelli, il football ha generato in poco tempo sempre più interesse. Mentre al Sud, dove sono principalmente le squadre del football 9 quelle presenti, il movimento è più in erba. Si spera che società con progetti esemplari che abbiamo nominato sopra o altre non ancora nominate come Guelfi, i Giaguari o le Aquile, ad esempio, saranno disposte ad aiutare le compagini del Sud e così viceversa.
Questa a mio vedere non è soltanto un’occasione, ma un gesto che potrebbe risuonare anche oltre i confini geografici italiani, come riesce certamente già a fare l’iniziativa di Ancona Dolphins.
Si tratta di un’occasione per accrescere il senso di essere italiani che il football ci offre e ci chiede di fare lo sforzo di comprendere. Una sfida che nel mio piccolo voglio provare a vincere insieme a voi lettori. I vostri commenti specialmente qui sotto sul sito sono benvenuti; condividete le vostre idee, le sfide, le difficoltà e i successi. Uniamoci in quell’huddle magico capace di risolvere qualsiasi situazione.

Grazie e alla prossima
@marcodpaolo – Marco Di Paolo

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