Sotto 14-0 al termine del primo tempo, la squadra torna in campo trasformata e con tre touchdown conquista un emozionante successo
Una partita combattuta, equilibrata, ben giocata sia dai Briganti Napoli che dai loro avversari nella quinta giornata di Terza Divisione, i Navy Seals Bari. Poi all’improvviso un touchdown annullato, i falli, i soliti errori individuali che hanno condizionato le prime tre uscite della squadra agli ordini dell’head coach Stefano Chitos. I Briganti spengono la luce per cinque minuti e si ritrovano sotto 14-0 in men che non si dica, non riuscendo a reagire. Poi si chiude il primo tempo e i partenopei vedono davanti a loro due strade: disunirsi, farsi condizionare da quanto accaduto, continuare a non esprimersi al meglio delle proprie possibilità, oppure imparare dai propri errori e risorgere come squadra, lottando con il coltello tra i denti, uniti, tutti insieme, per strappare una vittoria che forse cominciava a sembrare nuovamente un miraggio. La strada che hanno scelto i Briganti sta tutta nel punteggio finale: 14-21, con tre touchdown che hanno rimesso la partita in carreggiata, hanno consegnato una preziosissima vittoria alla squadra napoletana e ne hanno fatto finalmente intravedere le reali potenzialità.
L’incontro, come detto, era cominciato in modo molto combattuto, con buoni spunti da entrambe le formazioni offensive ma con le difese attente a non concedere nulla ai rispettivi avversari. Sembrava che dovessero essere i Briganti ad apporre il primo sigillo all’incontro, al termine di un buon drive che aveva visto l’attacco del quarterback Andrea Ausiello percorrere tutto il campo e portarsi al limitare della end zone. Ed era stato proprio il quarterback numero 17 a prendere il pallone e a siglare quello che sarebbe stato il primo touchdown della partita se un fallo non avesse compromesso l’azione rispedendo indietro la formazione ospite. Un brutto colpo che l’attacco dei Briganti non prende bene e che mette bruscamente fine al drive quando un fumble viene recuperato dalla difesa barese.
Da quel momento in poi i Briganti smettono di produrre gioco e tornano a essere quelli delle precedenti due partite: errori individuali che costano caro, falli evitabili che precludono interi drive, l’attacco che si spegne, la difesa che regge ma non sembra implacabile come poco prima. Due touchdown in rapida successione – il primo scaturito da una buona incursione dell’attacco dei Navy Seals che la difesa non riesce a fermare, il secondo conseguenza di un pick six di un linebacker di Bari che intercetta Ausiello – fanno il resto: con l’aggiunta di una trasformazione da due i Briganti si ritrovano improvvisamente sotto di 14 punti e lo spettro della sconfitta si materializza nei pensieri dei giocatori.
Ma il football è lo sport più bello del mondo per un milione di motivi. Uno di questi è che, se si presta attenzione, se si è bravi a scrutare i dettagli e a leggere tra le righe di un incontro, si riesce a riconoscere al suo interno tante storie diverse. Ad esempio la storia di un full back, Tommaso De Angelis, tenuto inizialmente in panchina per precauzione a causa di un infortunio che lo affligge, che si infila casco e paraspalle e va a segnare con una gamba sola, facendo capire alla squadra che sì, si può vincere. Poi c’è la storia di un running back, Pasquale Napolitano, che prende palla e dopo aver evitato un avversario e rotto i placcaggi di altri due percorre 46 yard in una sola portata e regala il pareggio alla sua squadra, rompendo la maledizione che lo teneva lontano dal touchdown fin dal suo infortunio di due anni fa. E ancora, c’è la storia di una safety. Safety significa sicurezza e lui certamente è una delle più grandi dei Briganti, nel senso che si può stare sicuri che un modo per risolvere una partita Paolo Vettorel lo troverà sempre, se supportato dai suoi compagni. Il modo, questa volta, è un punt avversario ritornato direttamente in touchdown dopo 55 yard di corsa, agilità e lettura degli ottimi blocchi dei compagni. Extra point. Intercetto, ancora di Vettorel. Sipario.
Sono però ancora tanti i Briganti che in questa partita si sono distinti per capacità, grintà, caparbietà, impegno e che meritano di essere menzionati. Come il defensive end Armando Pace, autore di tre sack e di svariati placcaggi fondamentali ai danni del backfield dei Navy Seals. Come lo stesso Ausiello, che è solo al secondo anno ma che a ogni partita conquista sempre di più la maturità di guidare il suo attacco alla vittoria, alla stregua di un veterano. Come l’offensive/defensive lineman Stefano Ciotola, fenomenale in ogni ruolo e protagonista del recupero di un fumble fondamentale per il morale della squadra. Come l’instancabile Gianni Lucarelli, anima dell’attacco e autore della trasformazione da due punti dopo il primo touchdown.
Sono tante le storie all’interno di una partita di football. Mettendole insieme, tutte quante, queste formano la storia di una squadra che domenica è andata a conquistare una vittoria fondamentale nonostante si sia trovata, anche e soprattutto per colpe proprie, in condizioni molto sfavorevoli. E lo ha fatto unita, come un sol uomo, condotta da un coach tenace all’intenzione di dimostrare che i Briganti Napoli non fossero quelli visti nel primo tempo. E riuscendoci, facendo funzionare attacco, difesa e special team come una sola entità. Come una squadra, una squadra che non vuole porsi limiti e che sa di potersi spingere molto lontano in questo campionato di Terza Divisione 2018.
Lorenzo Pierleoni
Ufficio Stampa Briganti Napoli