Calcolatrice alla mano i numeri del Football Italico attuale sono:
35 squadre in III Divisione
25 squadre in II divisione
12 squadre in I Divisione
totale agonisti senior = 72 squadre
Campionati Flag Under = 30
Campionato Cifaf = 8
Centodieci squadre (escludendo le formazioni giovanili tackle) da gestire, allenare, accompagnare, sostenere e finanziare. Quattro campionati da gestire tra Marzo e Giugno più altri tre fra Ottobre e Gennaio, anche se nel secondo caso il numero delle squadre è di molto inferiore. Situazione: nei campionati per così dire “invernali”, e nello specifico nel Cif9, le partite vengono spesso programmate dilazionandole nel tempo tenendo ferme squadre anche per 3 settimane a fila.
Problema: in una regular season di sole 6 giornate la difficoltà è palesemente quella di mantenere a livelli accettabili la concentrazione/preparazione dei giocatori che passano da periodi di impegno frenetico a diverse settimane di stand-by. La domanda quindi è: perché non si può avere una regular season più lineare dagli impegni agonistici ritmati e semmai una playoff season più dilazionata nel tempo? Risposta: perché non abbiamo arbitri a sufficienza per garantire la copertura di ogni partita. Di fronte ad una evidenza del genere però il quesito successivo potrebbe essere: perché allora fare svolgere 4 campionati tackle nello stesso periodo? Quali soluzioni potremmo prendere in considerazione? Proviamo ad ipotizzarne una:
Essendo il Cif9 considerato a tutti gli effetti un entry level (anche se ormai potremmo definirlo un continuos level) e vista la esiguità del numero di incontri rispetto alle altre serie, non lo si potrebbe spostare nei mesi “autunnali” in contemporanea ai campionati tackle Under 19, Under 16 e Under 13 rappresentati da un totale di 42 squadre nel periodo Ottobre-Gennaio?
PRO = meno partite da arbitrare, più disponibilità di arbitri, più regolarità di impegni, maggior disponibilità di giocatori (che dopo una stagione in Cif9 potrebbero successivamente essere ceduti in prestito alle serie superiori) in modo da rimpolpare i ranghi dei campionati a 11, ottenendo in questo modo giocatori più allenati nell’arco dell’intero anno che in aggiunta potrebbero anche essere meglio monitorati dagli osservatori delle varie Nazionali.
CONTRO = difficoltà nel preparare fisicamente e tatticamente i giocatori nel periodo estivo, disputa dei campionati in periodi meteorologicamente più sfavorevoli, raddoppio dell’impegno fisico dei giocatori almeno nei primi due anni.
Il discorso si amplia se ci soffermiamo a considerare che un impegno costante nell’arco di un anno sportivo per un ragazzo che gioca potrebbe diventare in ultima analisi un vantaggio oltre che fisico anche di apprendimento di tecnica da Coach diversi in diverse realtà. La cosa non si tradurrebbe in un raddoppio di costi per quanto riguarda campi di allenamento ed impegni di strutture delle singole Società, poiché le diverse categorie avrebbero in ogni modo tempi di preparazione diversi.
Teniamo conto anche di un’altra cosa: ad oggi un campionato che termina alla fine di Giugno prevede un periodo di inattività che può andare dai 3 ai 5 mesi. Sappiamo tutti come esistano squadre che affrontano un campionato con alle spalle una preparazione di soli 3 mesi, il che è drasticamente sbagliato pensando alla condizione dei rookies che si misurano per la prima volta con uno sport impegnativo come il Football.
Mi piacerebbe poter dire che la soluzione al problema degli atleti italiani che si allenano poco rispetto ai loro coetanei americani possa essere questa, ma di certo raddoppiare i tempi di apprendimento sarebbe un passo in avanti per elevare il livello di tecnica generale; in fondo il sistema americano prevede una lunga off season solo per i professionisti, considerato che il football a livello universitario praticamente non si ferma mai. Vogliamo migliorare i nostri ragazzi per potere un domani ottenere squadre nazionali più competitive? Facciamoli allenare di più. Facciamo in modo che giochino di più, si divertano di più e, come noi vecchi, si innamorino sempre di più di questo meraviglioso sport.
Igi Baldini