Crusaders: Contro la Legio è sete di rivincita

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SI AVVICINA UN’ALTRA GARA DA SOSPIRI

Ci sono due ragioni fondamentali che muovono la coscienza dei crociati verso la ricerca di risultati positivi: apparire degni davanti ai supporters di casa e mettere definitivamente una pietra sopra la gara d’esordio di questo campionato quando in circostanze incredibili si perdette il bandolo della matassa al cospetto dei mai domi legionari.

Molto semplice a parole, tutt’altra cosa dimostrarlo con i fatti. Gli incontri teorici e pratici di questi ultimi giorni sono stati determinanti per rimarginare i lividi abbastanza marcati che i Fighting Duks sono stati capaci di formare con le loro traumatizzanti escursioni in end zone.

Aldo Palmas (Foto Giulia Congia)

L’head coach Aldo Palmas ha guardato tutti i suoi atleti negli occhi e ha parlato chiaramente su quale via intraprendere per evitare ulteriori delusioni che potrebbero minare la qualificazione alla seconda fase del campionato. “Ci stiamo allenando – afferma Palmas – e speriamo che la sconfitta di domenica ci dia la giusta carica per affrontare una partita difficile come quella di domenica. La Legio XIII è una squadra in crescita, ben allenata con fame di vittoria. Come sempre vincerà chi ha più fame”. Dopo aver superato i rosso argento, il team capitolino ha bissato contro i Minatori, ma non ha per nulla sfigurato contro i paperi combattenti i quali si sono imposti solo all’over time. Dal lato prettamente spettacolare, si preannuncia una sfida genuina con tanti giovani in campo pronti a fare tutto ed il contrario di tutto.

La nuova striscia di Battista Battino e Max Mandas

CAGLIARI (RM) – C.S. Monte Claro – Via Cadello, 9 – 14/04/2019 – Ore 13.30
CRUSADERS CAGLIARI  vs LEGIO XIII ROMA

Un Marco Meloni accigliato (Foto Battista Battino)

PARLA MARCO MELONI: “IL SENSO DI RINASCITA MI COINVOLGE MAGGIORMENTE”

Subito dopo il rompete le righe di domenica scorsa, il linebacker Marco Meloni, fratello maggiore del qb Michele non è andato dritto negli spogliatoi a fare la doccia, ma è rimasto a parlare per un bel po’ con l’head coach Aldo Palmas: che cosa si saranno detti mai? “Parlavamo un po’ dei problemi che abbiamo avuto durante la partita – confessa l’atleta musicista – abbiamo commesso diversi errori, più che nelle gare precedenti, contro una squadra che punisce ogni ingenuità, ogni distrazione”. Lo sfogo continua: “I Fighting Duks erano battibili, ci siamo riusciti in casa loro! Ma al ritorno siamo stati meno ordinati, meno concentrati. La nostra è una squadra nuova, ci sono tanti nuovi giocatori, giovanissimi, siamo in rimasti in pochi anziani”.

Dopo l’amarezza ritornerà la speranza?: “Di positivo c’è l’entusiasmo – continua Marco – ma di contro abbiamo l’inesperienza, senza dimenticare che anche quelli come me, in lizza da diversi anni con tanti campionati alle spalle, sono i primi a volte a commettere errori. Aggiungo che era la nostra prima partita in casa; si respira un clima diverso quando si gioca in ambiente familiare, è tutto un po’ apparentemente più leggero; non c’è necessità di svegliarsi all’alba e prendere aerei, si conosce il campo, si conosce il pubblico, ci si sente a casa. Anche questo potrebbe aver contribuito a farci sentire meno in clima partita e di conseguenza ad essere poco concentrati”.

Smaltiti i ricordi prossimi, i pensieri vanno a domenica 14 aprile 2019: “La Legio è una squadra anch’essa nuova a parer mio, pure loro devono aver subito un ricambio generazionale, ho trovato una franchigia diversa da quando ci giocai contro anni fa. Sicuramente non sono da sottovalutare, è stata lei ad infliggerci la prima sconfitta e sta facendo un buon campionato, ma se vogliamo arrivare ai playoff dobbiamo batterli, e con più punti di scarto. Non sarà facile ma noi siamo i Crusaders, possiamo tutto se facciamo al 100% quello che sappiamo fare; si respira aria di rivincita in allenamento e questo è positivo”.

Le ultime considerazioni Marco Meloni le dedica al suo reale stato d’animo: “La cosa più bella di questo campionato, che mi trasmette tanta positività, è il percepire proprio un senso di rinascita nei Crusaders, dato dal fatto di avere così tanti nuovi giovani, uniti tra loro e perfettamente inseriti tra noi più grandi che già ci conoscevamo, ma soprattutto dal fatto che ci stiamo divertendo davvero tanto insieme! Dobbiamo solo finire di assestarci”.

Luke Wells (Foto Giulia Congia)

UN ALTRO AMERICANO IN CASA CRUSADERS: LUKE WELLS SI PRESENTA AI TIFOSI

Dal Missouri è stato catapultato a Cagliari dove lavora presso l’azienda RE.MO.SA, specializzata in produzione di valvole petrolifere. Ed è proprio nell’ambiente lavorativo che qualcuno gli fa accenno ai Crusaders. A Luke Wells non è sembrato vero poter riabbracciare una disciplina che pratica e segue con ardore da quando frequentava il liceo. Dopo una prima chiacchierata con Aldo Palmas è stato subito reclutato nel coaching staff con il ruolo di assistente alla difesa. Avrebbe voluto giocare ma il regolamento purtroppo glielo impedisce.

Luke, ci parli del tuo passato con il Football Americano?

Ho iniziato a giocare quando avevo dodici anni, continuando fino ai diciotto. Il livello più alto l’ho raggiunto con il Varsity Football al liceo Blue Valley Northwest, dove ero capitano della squadra. Ho giocato tight end, end difensivo, snapper lungo e snapper PAT.

Qual è la più grande soddisfazione che questa disciplina ti ha dato?

Ho imparato a lavorare in squadra per raggiungere un obiettivo comune. Ci vogliono 11 ragazzi (in questo caso 9) che lavorino sul campo per avere un successo di squadra. I compagni con cui ho giocato da bambino sono ancora i miei migliori amici.

Appena hai conosciuto il team Crusaders che reazioni hai avuto?

Entrando come nuovo allenatore non sapevo cosa aspettarmi. Mi hanno fatto vedere che sono dei gran lavoratori, concentrati sul raggiungimento di un determinato obiettivo. Sono i miei migliori amici a Cagliari e mi hanno subito accolto nella loro squadra.

Tra sconfitte e vittorie qual è secondo te la vera natura dei Crusaders?

Penso che i Crociati abbiano una grande mentalità nel rimanere concentrati per raggiungere un obiettivo. In caso di sconfitta, guardiamo indietro per correggere gli errori commessi sul campo, affinché non succedano in futuro. Dopo la vittoria, celebriamo tutto il duro lavoro messo in allenamento e ci prepariamo alla prossima sfida. Ma il nostro è un percorso globale e non concentrato sulle singole gare, fatto apposta affinché la squadra possa crescere gradualmente.

Il tuo rapporto con il coaching staff?

Direi fantastico. Ci aiutiamo a vicenda a bordo campo e se è necessario ci accordiamo per cambiare un gioco discutibile. Lavoriamo insieme come una squadra per il successo della squadra.

In definitiva cosa ti aspetti da questa stagione?

Mi aspetto di vincere tutto! Voglio contribuire a riportare i Crusaders al successo e so che possiamo farcela.

 

Ufficio Stampa Crusaders Cagliari

foto Battista Battino e Giulia Congia

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