Il prodotto è indiscutibilmente buono e il soggetto sviluppato non rientra tra quelli che nel vecchio continente vengono trattati con assiduità. Fatto sta che il film “Noi Crusaders, 30 anni di Football Americano in Sardegna” si sta facendo conoscere anche oltre confine. Qualche giorno fa il team che gestisce lo Stockholm City Film Festival ha fatto sapere al regista dell’opera, Stefano Sernagiotto, che il suo bel lungometraggio è stato dichiarato finalista nella sessione di marzo. E questo basta per dare fiato alle trombe, anche se poi il concorso mensile non è stato vinto.
“Un così importante riconoscimento ci giunge inaspettato – commenta Stefano Sernagiotto – perché la kermesse cinematografica svedese accoglie produzioni ad ampio raggio, non focalizzandosi sul ramo sportivo. Dopo i successi al Paladino d’Oro evidentemente il film crea interesse e con i feedback giunti anche da giornalisti specializzati, lo si ritiene uno strumento molto utile per trasmettere i valori che incarna il football americano, ancora poco conosciuto. Siamo molto felici e ringraziamo di cuore chi è riuscito ad apprezzare i vari significati emersi in un’ora di proiezione, grazie alle testimonianze di tanti appassionati che hanno costruito la loro esistenza attorno ad una palla ovale”.
Prima di approdare in Scandinavia, il film NOI era stato osannato a Palermo nel corso della cerimonia avvenuta a Teatro Politeama, quando Sernagiotto e il presidente dei Crusaders Emanuele Garzia ricevettero l’ambita statuetta del Paladino d’Oro nella categoria Best Documentary.
In contemporanea, a Milano, al vice presidente Sergio Andrea Meloni e alla medica dirigente Giulia Congia, veniva consegnata la Mention D’Honner nella sezione “Documentary – Team Sport in occasione della Milano International Ficts Fest.
“Faccio ancora fatica a crederci – dice Emanuele Garzia – eppure siamo riusciti a esportare le nostre storie oltre Tirreno e in Europa. Segno che questo sport piace; in tanti vorrebbero praticarlo ma non ne hanno le possibilità per le questioni più disparate, tra cui la lontananza da un club di riferimento. In Sardegna, come referente regionale della FIDAF, faccio il possibile per creare nuove situazioni, non è semplice ma ci proviamo. Come Crusaders le stiamo tentando tutte nel portare avanti il vivaio, è la nostra scommessa per i prossimi anni. E la squadra di flag ne è una dimostrazione. Ringrazio Stefano Sernagiotto, Battista Battino che gli ha dato una mano importante per la realizzazione della grafica e dei titoli, i nostri giocatori, ex compresi, per la proficua collaborazione. Contiamo al più presto di organizzare nuove proiezioni nell’isola”.
Ufficio Stampa Crusaders Cagliari