Crusaders: Esordio casalingo

0
644

COME NEI PLAY OFF

All’interno dell’area Monte Claro sempre tirata a lucido, c’è attesa per l’esordio casalingo dei rosso argento, primi in classifica nel girone C del campionato di Terza Divisione. Il campo è infatti incastonato in un bellissimo e attrezzato parco cittadino, adiacente alla via Cadello, che può garantire tanto relax ai supporters prima e dopo l’incontro previsto nella tarda mattinata di domenica.

Nelle prime tre uscite stagionali, il club coordinato dal presidente Emanuele Garzia ha totalizzato una sconfitta in extremis (con la Legio XIII), seguita dalle rincuoranti vittorie prima con i Minatori e poi con i Fighting Duks, attesi per l’avvio del girone di ritorno.

Sarà un ritorno ancor più combattuto (Foto Sophia Sperandio)

Le situazioni di estremo equilibrio che sostanzialmente si sono viste in queste gare lasciano presagire una estenuante attività strategica da parte dei coaching staff mirante a confondere schemi e idee agli avversari. Ma l’allenatore cagliaritano Aldo Palmas non è d’accordo su questa tesi: “Sarà sicuramente una sfida tra atleti in campo – dice – i coaching staff avranno il compito di sollecitare i ragazzi affinché diano il massimo, ma chi scende in campo e porta a casa il risultato alla fine sono sempre i giocatori”. Il fattore casalingo conterà forse più sull’apporto del pubblico, meno per via del terreno di gioco amico: “conta relativamente – continua Palmas – nelle precedenti uscite ci siamo battuti in campi belli come il nostro, non ci sarà un gran vantaggio; speriamo ovviamente nel supporto del pubblico” Fortunatamente il roster della franchigia campidanese non è particolarmente lesionato, a parte minime revisioni per piccoli acciacchi che non destano preoccupazioni: “Come ho detto anche ai ragazzi – conclude l’head coach isolano – il nostro girone è molto equilibrato quindi dobbiamo affrontare ogni partita come se fosse una gara di play off, di quelle che se vinci continui, se perdi sei fuori”.

In questa atmosfera abbastanza elettrizzante ci sono anche le cose che non vanno per il verso giusto: il presidente Emanuele Garzia a malincuore comunica che non è arrivata l’autorizzazione (dalla provincia di Cagliari) a far posizionare (con spese a carico della società) le gradinate per accogliere il pubblico. Si spera che ciò possa accadere i vista della gara interna del 14 aprile 2019.

Con i Fighting Duks all'andata (Foto Sophia Sperandio)

CONFESSIONI DI MAURO GANDINI, IL GIOVANE VECCHIETTO

La principale preoccupazione di Mauro Gandini, lo scorso anno, era di non poter assicurare un eccellente lavoro in linea per via del suo peso “limitato”. Nel frattempo è avvenuta la lievitazione? Lui risponde così: “Sono stazionario sopra i 90 kg e per ora va bene”. Quasi trent’anni, non continui, a contatto con il mondo del football cagliaritano, lui non sembra mutare di una virgola il suo modo d’essere dentro e fuori lo spogliatoio.

L’essere ritornato ad un campionato a 9 ti ha reso infelice oppure più motivato?

Giocare a 9 ormai era diventata l’unica alternativa per disputare un campionato senza perdere tutte le partite. È vero che non si può sempre vincere ma abbiamo dei giovani che hanno bisogno di fare esperienza e se ci sono risultati positivi il morale è più alto .

Riesci a farmi paragoni con quello che stai vivendo ora in vetta alla classifica e ciò che invece stava accadendovi un anno fa in questo periodo?

L’unico paragone che posso fare è che rispetto all’anno scorso riusciamo a coprire più tranquillamente i ruoli di attacco e difesa senza essere troppo in crisi con i giocatori della rosa.

Traccia un profilo di Aldo Palmas, tu che hai avuto modo di conoscerlo in tutte le salse, da quando era piccino ad ora che è diventato uno stratega..

Aldo? Sempre stato uno che si è preso le sue responsabilità. Ammiro il ruolo che sta ricoprendo, io personalmente mai avrei preso un impegno del genere. Non discuto di meriti o demeriti perché non siamo professionisti ma dilettanti e l’unica cosa che ci spinge ogni anno ad affrontare una nuova crociata è solo la passione per questo sport. Purtroppo molte volte si è condizionati da tanti fattori esterni. Comunque tanto rispetto per Aldo.

Federico Porcedda (Foto Sophia Sperandio)

Secondo te dove state facendo la differenza rispetto alle altre avversarie, considerando che anche la Legio era stata quasi battuta?

Sinceramente non saprei. L’unica cosa che dobbiamo fare è continuare a giocare nel miglior modo possibile sia in attacco, sia in difesa. Occorre mettere la massima attenzione per evitare i falli stupidi che ci stanno penalizzando troppo. E poi ci si augura che i giovani migliorino allenamento dopo allenamento, così possiamo raccogliere i frutti in partita.

Cosa pensi dell’intesa tra vecchietti e ragazzini durante partite e allenamenti?

A questa domanda rispondo dicendo che l’intesa nasce solo se si forma un gruppo vero come quasi fosse una famiglia. E quest’anno si sta rafforzando.

I play off si possono conquistare tranquillamente?

Tutto si può fare ,ma che sia una cosa tranquilla conquistare i playoff è da escludere. Serve l’aiuto di tutti i giocatori. Non si deve mai dare nulla per scontato, neanche se stai vincendo 40-0 e sei al terzo quarto. La concentrazione va tenuta fino alla fine.

Una buona condotta di gara come si concreta ?

Dando sempre il massimo e rispettando gli avversari. In campo si entra sempre competitivi e pesanti ma rispettando le regole. Forza Crusaders, solo così i playoff possono essere un obiettivo alla nostra portata.

La presentazione targata Battista Battino e Max Mandas

PER FEDERICO PORCEDDA L’ERRORE VA SUBITO RISCATTATO

Quando la passione per uno sport si trasmette in famiglia. Scorrendo le pagine di Instagram Federico Porcedda si sofferma su una “story” del suo cugino ricevitore Giuseppe Cao che pubblicizzava la campagna di reclutamento. E da quel momento la palla ovale è diventata un chiodo fisso. Tifa per gli Eagles ma il suo giocatore preferito è Rob Gronkowski: “Sono molto dispiaciuto per il suo recente ritiro”. Studia Scienze dei Servizi Giuridici all’Università di Cagliari.

Cosa ne pensi del football sotto l’aspetto ludico – ricreativo?

É uno sport molto diverso dai nostri standard europei, in cui conta esclusivamente la squadra e non il singolo. Dove ci si sente più parte di una famiglia che di una squadra.

E sotto quello prettamente agonistico?

Venendo da anni di pallacanestro, non ho mai provato un’adrenalina cosi elevata mentre si gioca a football. Senza tralasciare l’intelligenza tattica fondamentale per questo gioco.

Domenica comincia il girone di ritorno con tre gare di fila casalinghe, come ti stai preparando?

Come sempre. Mettendocela tutta per migliorare e crescere sia come singolo, sia come squadra.

Mauro Gandini (Foto Sophia Sperandio)

Ritrovate a distanza di due settimane le anatre combattenti, che ricordi hai della gara d’andata?

Ho un bellissimo ricordo, grazie soprattutto a una rivincita personale su uno snap sbagliato a otto secondi dalla fine, che ci è costato i supplementari. Dove in seguito mi sono riscattato, aiutando nel mio piccolo alla vittoria.

Come pensi che andrà a finire al ritorno?

Noi daremo il massimo per vincere.

Riuscirai a coinvolgere i tuoi amici per la prima casalinga?

Cercherò di coinvolgere più amici che posso, ma confido che avremo un pubblico caloroso che ci supporterà per la vittoria.

Sui tuoi ruoli in campo che hai da dichiarare?

Agli esordi volevo giocare come Wide Receiver o Tight End. Quindi sono felicissimo del mio ruolo in attacco. Ma da quando il coaching staff ha deciso di mettermi nei vari Special Team, ho scoperto e apprezzato dei ruoli di cui prima ignoravo la tecnica.

Ufficio Stampa Crusaders Cagliari

Mauro Gandini si fionda nella mischia (Foto Patricia Pace)

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO