IN ITALIANO SI CHIAMANO PECARI, MA I CRU CONOSCONO A MENADITO IL TERRITORIO
Una sfida secca da giocare sul proprio campo. I crociati hanno questo importante vantaggio nei confronti dei Razorbacks Piemonte, terzi classificati nel girone L, ma con l’identica marcia dei sardi che si esplicita in quattro vittorie e due sconfitte.
Il team allenato da Aldo Palmas ha chiuso invece al secondo posto, dopo che i Fighting Duks si sono assicurati (seppur a pari vittorie) la leadership imponendosi sulla Legio XIII.
Dall’esperto footballologo Battista Battino si possono apprendere molte nozioni in più su questa settimana dei ripescaggi (wild card) che fa confrontare le seconde classificate nei rispettivi gironi con le migliori terze.
La franchigia che ne uscirà vittoriosa andrà a Verona (secondo week end di giugno), ospite dei Redskins in quello che sarà uno dei quarti di finale della Conference Nord, nella quale i Crusaders sono stati inseriti per un discorso legato alla continuità territoriale delle tratte aeree.
Quanto al club piemontese, il cui nome prende spunto dai tipici mammiferi artiodattili del continente americano, il nostro fotografo e web designer gallurese ha scovato ulteriori informazioni: “Con loro gioca il linebacker Bellizia – descrive Battino – con alle spalle uno scudetto in seconda divisione conquistato due anni fa con i BlackBills. Un trio molto forte di runner con Esposito, Villani e Diberti ha percorso quasi 300 yrds corse a testa. Infine il QB Max Berna, giovane ma forte, ha dalla sua 44 lanci completati su 99 tentati e proviene da una famiglia di giocatori di football che hanno militato in diversi team piemontesi”.
A Monte Claro si attende un po’ di gente, anche perché da queste parti le sfide ad eliminazione diretta latitavano da otto anni. Il presidente Emanuele Garzia dà la carica ai suoi: “Confido nel loro temperamento talmente elettrizzato che consentirà di fare anche le cose più complicate. Ringrazio il coaching staff e tutti gli amici che ci stanno dando una mano, spero tanto che si possa andare il più avanti possibile perché abbiamo bisogno di sensazioni forti”.
LE FRESCHE RIFLESSIONI DI ALDO PALMAS
L’head coach cagliaritano, in queste ultime settimane, ha avuto modo di riflettere sul raggiungimento di un “traguardo volante” che in fin dei conti tanto scontato non era.
“In molti prima dell’inizio della stagione – spiega Aldo Palmas – davano per obbligatorio il nostro arrivo ai playoff in quanto squadra che arriva dalla seconda divisione. In realtà dall’anno scorso a quest’anno abbiamo perso per vari motivi dodici giocatori, quasi tutti titolari, per cui ritengo che il risultato raggiunto fino a ora sia strepitoso”.
Andiamo più nei dettagli?
Abbiamo giocato con tanti rookies che, grazie al grande impegno, sono cresciuti durante l’anno e insieme ai veterani hanno ricreato un vero gruppo. Nonostante la mancanza di esperienza di tanti ragazzi, è riuscito ad affrontare le difficoltà di un girone di ferro come quello che abbiamo giocato in questa regular season.
Come avete trascorso questo mesetto senza gare ufficiali?
Abbiamo cercato di recuperare i lievi infortuni e abbiamo lavorato su tecnica di base con richiami di preparazione atletica.
Quindi per la sfida di domenica i ranghi sono completi?
Purtroppo si registreranno assenze dovute a lavoro, scuola e qualche infortunio non ancora recuperato, vedi Michele Disogra.
Indiscrezioni sugli avversari?
Vengono da un girone di cui conosciamo poco, perciò dai video che ci hanno inviato deduco che sia squadra molto ordinata e fisicamente impegnativa, con fisicità importanti che daranno molta consistenza nei contatti.
State cambiando assetti tattici o vedremo i Crusaders di sempre?
Il team sta lavorando sulla propria identità; il nostro obiettivo è quello di consolidare il lavoro fatto durante l’anno più che stupire con “effetti speciali”.
Gli addetti ai lavori si esprimono su chi parte da favorita?
Nessuno si sbilancia con pronostici, sarà una sorpresa per tutti il risultato di sabato sera, sperando che il tifo dei nostri supporters possa darci la carica giusta per affrontare il primo incontro di questi playoff.
SERGIO ANDREA MELONI NON HA MAI ABBANDONATO I SUOI CRU!
A chi gli fa notare che è appena passato un anno dal suo addio al football giocato, stropiccia gli occhi incredulo, perché questi tredici mesi a lui sono sembrati un’eternità.
Il qb in pensione Sergio Andrea Meloni, dopo 27 campionati di fila, ha rimescolato un po’ le carte della sua vita. “Non avendo più l’onere e l’onore del duro lavoro infrasettimanale in campo con i miei compagni che, ovviamente, occupava molto del mio tempo libero – dichiara Sergio Andrea – mi sto dedicando molto alla mia vita familiare”.
Tentazioni di ritornare in campo ne hai? Stai cercando di modificare il regolamento?
Sono sincero, mi mancano molto le sensazioni che si provano prima e durante una partita e quando vedo i CRU in campo mi piacere essere lì con loro, ma devo anche dire che, vista la grandissima stagione che stanno disputando, non ne hanno bisogno.
Sei sempre comunque in trincea per dare una mano ai crociati: come si sta concretando il tuo contributo?
Sto cercando, per quanto posso, di aiutare la squadra nella parte logistica di una stagione così lunga, occupandomi delle trasferte e dell’organizzazione delle partite in casa, cercando di togliere pertanto ulteriori incombenze e problematiche ai giocatori che così possono concentrarsi e pensare solamente a dare il meglio in campo.
C’è stato il passaggio alla seconda fase, esperienza che hai vissuto tante volte, cosa si prova?
D’ora in poi saranno partite “in or out”, adrenalina pura … sai che non puoi permetterti errori perciò cerchi di arrivare in campo con la massima concentrazione e con una gran voglia di dare il 110% in campo
Una gara casalinga contro un team piemontese con giocatori più o meno famosi; fossi tu il coach che raccomandazioni daresti ai tuoi ex compagni?
Nessuna in particolare, se non di fare quello che hanno imparato in tanti mesi di duro allenamento e di seguire le raccomandazioni dei coaches.
Come la stai vivendo dall’esterno questa integrazione tra giovanissimi e anziani?
Devo dire che è una delle più belle vittorie dei Crusaders, infatti anche all’esterno trasuda ed è percepibile l’amicizia, la fratellanza e l’affiatamento tra tutti i giocatori, grazie al grandissimo lavoro che hanno fatto i giocatori più “anziani” e gli allenatori.
Dove può arrivare questa squadra?
Lo scopriremo al fischio finale sabato 1° giugno, ma sono sicuro che tutti daranno il massimo in campo per poter proseguire questa fantastica avventura. Invito tutti a venire al campo a tifare per e con NOI…
Ufficio Stampa Crusaders Cagliari
foto Battista Battino & Giulia Congia