LA MASCHERINA CHE ACUISCE IL SENSO DI APPARTENENZA
Un piccolo omaggio per ricaricare gli animi e spalancare gli orizzonti della tanto bramata normalità. In casa Crusaders basta un efficiente binomio a conduzione familiare (vedere intervista in basso) per confezionare delle simpatiche mascherine con tanto di logo al fine di suggellare la ripresa degli allenamenti a distanziamento sociale controllato.
La consegna ufficiale è avvenuta sul campo cagliaritano di via Monsignor Cogoni alla presenza del presidente Emanuele Garzia e dell’intero coaching staff nel solito ambiente affiatato e scalpitante. I crociati, infatti, sognano di disputare nel prossimo anno i match ufficiali nel campionato nazionale a nove giocatori targato FIDAF. Tra riallineamenti e rompete le righe l’autunno che volge al termine è stato un po’ controverso e parecchio nebuloso anche in chiave futura. “Ma noi non abbiamo nessuna intenzione di farci trascinare dai gorghi virali – commenta Emanuele Garzia – e sebbene periodicamente mi ritrovi a scartabellare decreti e protocolli per dare le giuste linee guida ai ragazzi, riesco a trovare sempre una linea ottimistica che ci consenta di non farci assalire dalla demoralizzazione”.
E guai se succedesse proprio nel mese del trentennale dove purtroppo sarà bandito qualsiasi tipo di incontro festaiolo ravvicinato e goliardico per scontate ragioni di sicurezza. “Anche in questo caso abbiamo trovato una maniera differente per sfogare la nostra felicità per un traguardo così importante. Ai nostri tifosi dico solo di tenere a mente la data del 19 dicembre 2020 – continua Garzia – perché di sicuro succederà qualcosa che consentirà anche virtualmente di soffiare le candeline per il nostro genetliaco”.
Non aggiunge di più lo storico presidente della prima franchigia sarda che in questi giorni si augura di vedere tanti atleti accostarsi ai campi della curia, in attesa che il rettangolo di gioco sito a Monte Claro possa essere nuovamente riutilizzato.
“Abbiamo pensato ad un piccolo regalo di Natale anticipato intriso di mille significati – ha concluso il presidente – per dare un segnale di vicinanza ai nostri giocatori, specie quelli che si sentono particolarmente smarriti dall’escalation della pandemia; di sicuro nel rivedere i propri compagni di squadra hanno l’opportunità di ritrovare il sorriso e..anche la forma”.
L’evento inerente all’importante compleanno vedrà la partecipazione attiva anche del main sponsor societario. Le Cliniche Odontoiatriche Dental Più con sedi a Roma, Sassari e Sanluri hanno particolarmente a cuore il futuro agonistico del team campidanese e si interfacceranno col progetto del trentennale stimolando idee sempre innovative. “E’ un periodo particolarmente grigio per tutti – sottolinea il Responsabile Marketing e Comunicazione Dental Più Aldo Canessa Cadone – ma la nostra idea di sport che si intreccia ad uno stato di salute eccellente non tramonterà mai. E la spiccata vitalità espressa in qualsiasi contesto dal team Crusaders è per noi motivo d’orgoglio e ci spinge ad andare avanti nella mission, nonostante tutto”.
IL TECNICO ALDO PALMAS PRETENDE MAGGIORE CHIAREZZA
Un’altra persona molto attenta alle letture di decreti e comunicati federali è l’head coach Aldo Palmas. Non appena ha appreso che dal 30 novembre 2020 era “possibile riprendere le attività di allenamento in vista dei campionati di interesse nazionale”, tra cui il CIF9, ha subito avvertito i suoi adepti dandoli appuntamento sul manto erboso di via Monsignor Cogoni. In realtà anche quando c’è stata la colorazione delle regioni, con immediato alt dell’attività di allenamento da parte della Fidaf in tutto il territorio nazionale, l’avere il mare a due passi ha consentito di non lasciare intentata la preparazione. “In quelle settimane, praticando un notevole distanziamento ci siamo inventati degli allenamenti a circuito suddividendo i giocatori in tre, quattro gruppetti – spiega Palmas – dove alternavamo corsette, scatti e sgambate nel lungo mare con continue variazioni di velocità. Altri si cimentavano in esercizi di total body nei pressi del Cavalluccio Marino in un’area attrezzata al caso”.
Dal primo dicembre la truppa dei rossi argentei ha rimesso l’attrezzatura, in regime “full pads” ma senza neanche il minimo contatto. “Fintanto che non si chiariscano le concessioni federali e quelle dei DPCM – spiega l’head coach – non azzarderemo di più, ma una volta che ci daranno il via libera con l’opportunità di prenderci finalmente a botte, saremo ben lieti di mettere mano agli schemi veraci e preparare i match di campionato. Attendiamo indicazioni più chiare perché il comunicato FIDAF non è particolarmente esplicito”.
GIU’ LA MASCHERA, GIULIA CONGIA
Quando si rivestono tanti ruoli, uno di troppo non scombussola l’esistenza più di tanto. Giulia Congia è prima di tutto mamma, poi medico, ed inoltre dirigente e fotografa dei Crusaders. Ultimamente potrebbe aggiungere al curriculum la voce stiratrice di lusso. Infatti, sono state le sue magiche mani che impugnando bene il ferro a vapore hanno provveduto all’unione tra le pezze di tessuto e il rinomato stemma del casato cagliaritano. Ne è venuto fuori un lavoro egregio che ha lasciato senza parole i beneficiari delle mascherine. Ma vuol mettere subito le cose in chiaro: “Non sarei riuscita a fare niente senza l’aiuto indispensabile del mio compagno Sergio Andrea Meloni”. A onore del vero l’idea di comporre il tessuto facciale le era venuta casualmente, pensando proprio all’ex qb che attualmente fa parte del coaching staff. “Poi mi sono detta – continua Giulia – perché non produrle per tutta la squadra? E allora dopo aver acquistato le mascherine nere mi sono armata di ferro e soprattutto ho ritagliato del tempo, visto che ne dovevo sfornare parecchie”. Il risultato è sulla bocca di tutti e per l’infaticabile dirigente arriverà sicuramente l’encomio ufficiale da parte di tutta la squadra.
Ufficio Stampa Crusaders Cagliari
foto Giulia Congia e Battista Battino