Gli Achei intendono prepararsi al meglio per la prossima stagione e iniziano proprio dalla guida tecnica definendo i ruoli del coaching staff e andando a reclutare direttamente negli Stati Uniti un nuovo tecnico.
Arriverà a Crotone nei prossimi giorni, infatti, direttamente da New York City: Mr Tim Bishop, che ricoprirà il ruolo di Offensive e Defensive coordinator nella formazione crotonese per il prossimo campionato.
L’organigramma tecnico vedrà: Francesco Pizzuti quale Head coach, Tim Bishop Offensive e Defensive coordinator, Francesco Caruso Assistant coach di Difesa e Giorgio Di Lorenzo Assistant coach d’attacco. Ma il modo migliore per iniziare a conoscere il nuovo acquisto coach Bishop è senz’altro quello di cedergli la parola.
Coach, è venuto qui in Italia ad allenare una squadra di giovani, gli Achei, cosa l’ha spinta a fare ciò?
«La prospettiva di allenare all’estero mi ha sempre allettato e incuriosito, sopratutto in un paese dal grande fascino e storia come l’Italia. Quando mi è stato presentato questo team sono stato davvero entusiasta di trovare uno staff e dei ragazzi eccezionali, intenzionati a migliorare e a regalare alla propria città una lunga scia di vittorie».
Cosa pensa del Football Americano?
«Il Football Americano è lo sport di squadra per eccellenza. A differenza degli altri sport di squadra, che richiedono una certa omogeneità fra le caratteristiche dei propri membri, il Football Americano richiede tutt’altro, le diversità e il saperle combinare è l’intima essenza di questo sport».
L’ambiente nel quale si calerà è sicuramente diverso dal suo. Come pensa si troverà in Italia?
«Penso che sarà un soggiorno facile e agevole. Abbraccio sempre i cambiamenti e le novità lungo la mia strada. Quello che conta poi è il lavoro che mi aspetta e veder nei ragazzi i frutti dello stesso, per cui sono più che pronto ad arrivare a Crotone».
Che ruolo rivestiva quando giocava a Football?
«Durante la mia crescita sportiva ho ricoperto diversi ruoli, arrivato in High School ho giocato principalmente Tight End e Defensive End».
Quali sono le sue precedenti esperienze come allenatore?
«Negli ultimi tre anni ho rivestito il ruolo di Offensive Coordinator e Defensive Backs Coach a livello di High School nello stato di New York. Prima sono stato Assistant Coach per 4 anni sempre a livello High School di New York e del New Jersey oltre ad una serie svariata di esperienze in scuole e università di tutta l’East Coast degli U.S.A.»
Qual è, secondo lei, la miglior tattica di gioco?
«Esistono diversi fattori d’influenza sulla formazione di una strategia di gioco ottimale. Bisogna valutare e creare diverse situazioni in ambo i reparti e gratificare i miei giocatori nel miglior modo possibile. Importante è utilizzare concetti semplici e ripetere fino ad una perfetta esecuzione. I miei piani di gioco mirano molto ad evidenziare le carenze degli avversari e colpirli nel loro tallone d’Achille».
Quale sarà il tuo contributo principale alle scelte di gioco dei Achei? Ha qualche idea particolare su come impostare il loro gioco?
«Prima di tutto assicurarmi che ogni giocatore faccia il ruolo che più lo valorizza rendendolo un unità produttiva. Voglio sicuramente evitare di mettere i miei giocatori in condizioni di svantaggio. Troverò e utilizzerò a pieno tutte le loro abilità cosi da renderli padroni della loro “Position”»
…e quale pensa possa meglio adattarsi al football a 9 della terza divisione italiana?
«Molti dei miei giochi si basano sul Football a 11, ciò richiederà una maggior cura nei reparti difensivi in quanto si vengono a creare maggiori spazi e quindi è necessario formulare una difesa capace di sopperire alla mancanza di due uomini di linea. Differente è la situazione in attacco in quanto, ha maggiori possibilità di influenzare Il gioco della difesa e conquistare il campo. Formerò i miei players in maniera tale da sopperire a tutte queste asperità».
Per concludere, pensa che il football americano, qui in Italia, possa mai arrivare a raggiungere il livello di notorietà del calcio?
«Credo che in Italia ci sia un enorme potenziale di crescita come in tutte le zone europee dove questo sport è relativamente giovane. Ho visto molti club europei che sono riusciti ad elevare esponenzialmente la loro qualità di gioco e sono sicuro che questo accadrà anche qui in Italia».
Ufficio Stampa Achei Crotone