E uscirono a riveder le stelle

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I Minatori soffrono contro gli Achei, ma accedono ai quarti. Prossimo avversario: Steelers.

E’ difficile raccontare una partita come quella di domenica scorsa, tra Minatori Cave e Achei Crotone. Tra spalti gremiti di entrambe le tifoserie (e giocatori di altre squadre accorsi ad assistere), e il campo, la tensione era alle stelle. Una tensione “buona”, di quelle che portano i tifosi a fare a gara a chi fa più rumore e i giocatori a combattere in campo per vedere la luce in fondo al tunnel, quella dell’end zone.

I Minatori hanno sofferto contro una squadra che nonostante il viaggio sfiancante (Crotone non è proprio dietro l’angolo) non ci stava proprio a perdere, e che ha tenuto con il fiato sospeso la squadra di casa per tutto il match.

Eppure la vittoria è arrivata, per 28-24, e a sancirla sono stati cuore e carattere. Il football, in fondo, è una sfida psicologica oltre che fisica. Dominare il campo, reagire ad un touchdown subito, buttarsi nella mischia e lottare su ogni azione sono solo il prodotto di un’attitudine a predominare.

Uno scontro molto fisico, e lo confermano i numerosi infortunati di entrambe le fazioni, ma anche una lucidità recuperata sul finale della partita che ha permesso ai ragazzi di Annoscia di tenere il campo su un vantaggio molto delicato.

E ad un secondo dalla fine della partita, con la palla in mano agli Achei, il silenzio assordante del pubblico è stato sostituito da pura euforia all’ultimo placcaggio, che di fatto ha sancito la fine della partita.

I Minatori hanno pagato una difesa meno reattiva e lucida delle altre volte, che ha recuperato dalla seconda metà del match, arrivando a due intercetti contro quelli fatali degli Achei che hanno portato gli ospiti al temporaneo vantaggio iniziale.

Troppi gli errori e la distrazione, forse dovuti anche alla tensione. Una tensione che comunque è rimasta limitata al gioco e che non ha portato a spiacevoli episodi dentro e fuori dal campo.

L’attacco di entrambe le squadre si è dimostrato fatale, confermando la fama dei due team di essere in grado di fare male veramente sulle corse. Ma anche i lanci non hanno deluso: Ilardi si conferma un cecchino ed emoziona, così come i suoi compagni che sono arrivati alle segnature: i “soliti noti”: Fusani, Macchi, Calvario e Maggi e Ilardi per le trasformazioni.

I Minatori contano meno giocate in attacco, 48 contro le 64 degli Achei, ma vantano più precisione. Meno le yards ricoperte sulle corse. A fare veramente male su queste ultime sono per gli Achei, Brugnano e Persico, che hanno seminato il panico soprattutto nel frangente del vantaggio ospite.

Troppi i fumble ma una squadra decisamente più attenta ai falli, e un arbitraggio che è stato chiamato in più occasioni a consultarsi sulle yards conquistate. Sono state molti, infatti, i primi down conquistati per qualche centimetro di terreno, e questo ha reso la partita ancora più divertente seppur sofferta.

Le due difese hanno peccato di poca lucidità, ma sono i grandi interventi del capitano Grossi e di Greco in particolare (MVP della difesa non a caso) a decidere il vantaggio.

I fischio finale ha lasciato spazio alla festa generale per il raggiungimento di un grande traguardo: i quarti di finale di Conference. La festa è poi continuata fuori dal campo, dove -come ormai di consueto- i giocatori di entrambe le squadre hanno condiviso qualche birra, lasciando le tensioni in campo. Gli Achei escono sconfitti ma con onore: hanno dimostrato di essere combattivi e insidiosi, e sicuramente è stato il carattere a determinare il vincitore in una partita tiratissima ed equilibrata.

Dopo la grande partita contro Perugia, questa è stata una grande prova per i Minatori. Cuore e fisico hanno prevalso sulle difficoltà e hanno dimostrato che questa squadra ha enormi potenzialità per il futuro.

Il prossimo avversario? Gli Steelers Terni, fuori casa. Un “nemico” noto ai Minatori, contro il quale hanno perso entrambe le sfide del girone. Ma quella di coach  Annoscia è una squadra al cardiopalma. Sarà difficile fare pronostici.

Le interviste

Alberto Fusani (MVP Offense Minatori)

Avete sfidato una squadra mai incontrata fin ora. Come è stato l’impatto con gli Achei?

Innanzitutto sono stato felicissimo di giocare al di fuori del nostro girone perché è tutta un’altra cosa. Una squadra ben organizzata sia in attacco che in difesa, diciamo che è una squadra speculare alla nostra per il tipo di gioco sono stato molto contento della prestazione che hanno avuto i miei compagni. Bellissima partita.

La partita è stata tiratissima. Secondo te chi l’ha decisa oggi, attacco o difesa?

Oggi la difesa non ha giocato al meglio però diciamo che negli ultimi drive ha fatto la differenza grazie a due grandi intercetti che hanno cambiato le sorti della partita. Poi l’attacco ci ha messo il suo ovviamente.

Prossima sfida: Terni. Sarà diversa dalla “Terni del girone” secondo te?

Noi daremo il 200%. Non andremo lì a giocarla da sconfitti in partenza. Ce la metteremo tutta per vincere e battere i Ternani che sono una squadra fortissima.

Lorenzo Greco (MVP Defense Minatori)

Come hai visto la partita da parte della difesa?

Me lo chiedi in un momento un po’ euforico per me però che dire…La partita è stata decisa dal cuore. Non è attacco, non è difesa, è il cuore. Cuore che supera le mancanze tattiche che forse non potevamo avere con due anni in cui militiamo nel football in generale, perché questa squadra è partita da giocatori che non sapevano fondamentalmente che sport stavano praticando; e siamo sempre noi qui, oggi.

Come è stato l’impatto con un attacco mai affrontato prima?

Ci siamo trovati per la prima volta ad affrontare un attacco con le linee che pullano, con corridori pesanti…Un attacco come il nostro alla fine, molto fisico. E’ vero, ci alleniamo tutto il giorno tutti i giorni con un attacco (il nostro) pesante e fisico e forse è stato proprio questo a darci una marcia in più.

Su cosa pensate di dover lavorare di più, anche in vista del prossimo match?

Tecnica. Credo che l’unica cosa che ci manchi adesso sia la tecnica. Abbiamo il fisico e il cuore ma ci manca qualcosa tecnicamente parlando. Dovremo lavorare su questo.

Intervista ai presidenti

Federico Angelo Caroselli (Presidente Minatori Cave)

Sei il nuovo presidente dei Minatori e, al tuo primo campionato siete arrivati ai playoff e vi ritrovate ad affrontare i quarti di Conference. Come è stato il tuo ingresso in questa società?

Stupendo. I ragazzi mi hanno ridato vita. Siamo un gruppo affiatato, unito. In due anni abbiamo raggiunto un risultato insperato, grazie al grande carattere nonostante le mancanze tecniche. E’ tutto da costruire, con i nostri mezzi. Il nostro gran cuore ci porta avanti in questo.

Con una dirigenza totalmente rinfrescata, il risultato di arrivare ai playoff è stato solo il primo di una serie di obbiettivi che la società si era proposta. A lungo termine su cosa punteranno i Minatori? 

A lungo termine punteremo sulla giovanile. Abbiamo un obbiettivo che speriamo di raggiungere in quattro o cinque anni di convogliare nella squadra tutti quei ragazzi che si sono interessati a questo sport ma che ancora non lo conoscono. Facendoci conoscere stiamo mandando il messaggio che non esiste un ragazzo “non adatto” a questo sport. Tutti possono partecipare e questo può motivare tutti quei ragazzi che spesso si sentono messi fuori da altri sport. Questo sport è divertente, forma i ragazzi mentalmente e fisicamente.

Tu che hai militato molto nel mondo del calcio, che differenza vedi in questo sport? Che impatto emotivo hai vissuto qui, sempre presente agli allenamenti e in sideline?

E’ totalmente diverso. Negli ultimi minuti di gioco volevo addirittura uscire dal campo per la troppa emozione, pensavo quasi di sentirmi male. Gli ultimi venti secondi sono stati eterni, tutto riconoscendo le grandi capacità degli Achei che ci hanno messo in grosse difficoltà.

Da presidente, cosa diresti ad un ragazzo o una ragazza per entrare a far parte dei Minatori?

Famiglia. Il termine esatto è famiglia e fraternità. Siamo un gruppo unito per un unico scopo: formare il gruppo, vincere e divertirci.

Francesco Pizzuti (Presidente Achei Crotone)

Vi siete confrontati con una squadra che non avete mai incontrato ovviamente. Che impatto avete avuto con i Minatori, anche tenendo conto del lungo viaggio affrontato?

Al nostro livello giocare al livello e fare questo tipo di trasferte è sempre un fattore molto penalizzante, perché da questo punto di vista la squadra che gioca in casa è favorita. Non avevamo mai incontrato le squadre di questo girone quindi per noi i Minatori erano una novità assoluta.

Diciamo che è stato un bell’incontro, sempre sul filo del rasoio con belle giocate da entrambe le parti, quindi abbiamo poi dovuto cedere di quattro punti alla fine ma è stata una bella partita.

E’ stata una partita molto equilibrata e sentita sia sugli spalti che in campo. Come l’avete sentita voi in sideline?

Abbiamo cominciato questa partita ad handicap, perché al kick off abbiamo perso De Gennaro che è uno dei nostri difensori (ma gioca anche come WR) più bravi e quindi siamo partiti già con questa difficoltà in difesa. E poi secondo me abbiamo subito un po’ troppo gli infortuni perché abbiamo perso due-tre persone nel corso dell’incontro e anche questo ci ha penalizzato.

Non abbiamo concretizzato un paio di occasioni che erano abbastanza facili da chiudere e se le avessimo concretizzate saremmo stati avanti di due segnature.

Da quanto tempo gli Achei sono nel mondo del football?

Gli Achei sono stati fondati nel 1989 quindi è una squadra storica del football americano ed è da allora che hanno sempre partecipato a svariati campionati fino ad oggi.

Quali sono i vostri obbiettivi per il prossimo anno?

Punteremo a migliorarci. Diciamo che Crotone non è una piazza universitaria, quindi capita che portiamo su dei ragazzi dalle giovanili che poi lasciano Crotone per l’università o per il lavoro, quindi è una continua corsa ogni anno da questo punto di vista. Il prossimo anno cercheremo di rinfoltire la rosa e di consolidarci.

Chiara D’Ambrosio
Ufficio Stampa Minatori Cave

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