Grazie Etruschi

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Scrivere questa sera non è facile, specialmente se devo riaprire la ferita di sabato scorso che, molto lentamente, si stava rimarginando.

Gli Etruschi hanno dovuto salutare la stagione prematuramente sul proprio campo, sconfitti per 4 punti di scarto ad undici secondi dalla fine. Dico prematuramente perché, ancora oggi, mentre sono a lavoro, prima di addormentarmi, o mentre sono occupato con altre cose, sono sempre più convinto che, quest’anno, io e i miei compagni saremmo potuti arrivare fino in fondo. Ma questo è lo sport, questa è la vita, e in tutti e due i casi, specialmente nel football (e ancora più specialmente nella vita) possono accadere un susseguirsi di avvenimenti ingestibili, che arrivano così, impattandoti e facendoti rimanere fermo in sideline sussurrando “non può essere successo davvero”.

In molti ci hanno fatto i complimenti per la stagione; certo, fa piacere, finire la regular season 6-0 era il primo obiettivo che ci prefissammo, ma io personalmente, come penso tutto il resto della mia Famiglia Etrusca, non riesco a sentirmi appagato del tutto, avevamo ancora fame, ancora voglia di lividi sulle braccia, di tuffi nell’acqua ghiacciata per far passare tutti gli acciacchi, di problemi di stomaco prima di una partita; perché è troppo bello sentirsi protagonisti la domenica, togliersi di dosso tutta la pesantezza della vita normale e scendere in campo come un eroe, come un guerriero di altri tempi e affrontare qualcuno con la tua stessa passione, con la tua stessa voglia di prevalere su quel campo.

Al solo pensiero che mancano ancora otto mesi al prossimo campionato, vengo assalito da un enorme tristezza e mi conferma ancora una volta che, nonostante diciotto anni passati a fare sport agonistico, a cose del genere non ci si abitua mai; allo stesso tempo però, sono consapevole che le sconfitte aiutano a crescere, ti induriscono la pelle e ti fanno essere ancora più uomo; mi basta voltare lo sguardo un secondo mentre corriamo agli allenamenti per vedere che siamo giovani, pieni di speranza e voglia di imparare e fare meglio; certo, abbiamo qualche lacuna, sia come squadra, sia come società, ma diamo tempo a questa macchina di scaldare bene i motori, la prossima stagione ha in serbo molti progetti per noi e non vedo l’ora di essere a settembre per veder concretizzare le nostre idee.

Ringrazio i miei coaches che mi hanno migliorato, spronato a dare sempre qualcosa di più e che mi onorano mettendomi in campo; ringrazio lo Zio, che vedendolo piangere in sideline sabato, mi ha fatto capire ancora di più che non c’è altro ambiente in cui vorrei essere; ringrazio il presidente che mi permette di vivere il sogno di giocare a football americano; ringrazio Matteo, il nostro addetto stampa, che è entrato a far parte della nostra famiglia e ci ha aiutato a far conoscere gli Etruschi, un particolare ringraziamento a Jacopo e Francesco Tamberi, che hanno fatto ( e spero faranno) un ottimo lavoro in quanto a media, social e tutto il resto; un grazie ad un campione come Giorgio Polidori, per aver voluto indossare la divisa della mia città; un grazie ai rookies, che hanno scelto questa squadra e sono diventati miei fratelli; e infine, un grazie a tutti gli altri miei compagni, è soprattutto grazie a loro che torno a casa stanco ma sempre motivato, è grazie a loro che, nonostante una giornata storta, trovo la forza di fare la borsa e andare al campo. A tutti loro, a tutta questa grande famiglia, vorrei dire di stare tranquilli perché il tempo degli Etruschi arriverà… il tempo degli Etruschi arriverà!

Alessandro Bernini

Etruschi Livorno

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