Coach Giuliano: “Riconoscimento a tutto il football femminile”
Sono stati tre giorni di lavoro molto intensi e produttivi, quelli che hanno visto impegnati gli atleti convocati dall’head coach della Nazionale Davide Giuliano per il raduno che si è svolto a Bologna da venerdì a domenica. Sul campo del centro sportivo “Dozza” di Via Romita è iniziata la marcia di avvicinamento in vista della partita che a settembre vedrà gli azzurri impegnati contro la Serbia.
Facciamo il punto proprio con coach Giuliano, molto soddisfatto di questa “tre giorni” bolognese: “Sono state giornate molto positive e produttive. Ho apprezzato molto il fatto che i ragazzi si sono fatti trovare molto preparati dopo più di sei mesi d’inattività della Nazionale, dato che l’ultimo appuntamento era stato ai primi di gennaio in occasione della partita con la Svizzera. Ricordavano perfettamente tutto ciò che era stato fatto in precedenza, segno che sono tutti dentro al sistema e anche a livello fisico erano tutti a un ottimo livello. Adesso un po’ di meritato riposo e poi a settembre affronteremo la Serbia. E’ una squadra che abbiamo già visto all’opera agli Europei del 2013, molto fisica e dotata di ottimi atleti. Non sappiamo quanto si siano ringiovaniti rispetto ad allora, ma sicuramente sarà un test molto impegnativo, contro una formazione molto preparata”.
Molto positiva anche la partecipazione di Ilaria Adami, che si è allenata con i running back sabato mattina. “Si è integrata perfettamente con il gruppo, facendo il lavoro che hanno fatto gli altri. Non sono state fatte eccezioni per lei, che è andata benissimo. Esattamente come mi aspettavo. Non è stata una conferma e questo mi ha dato la conferma che la scelta che ho fatto non era affatto una stupidaggine, ma un modo concreto per fare in modo che presto lei e le altre ragazze possano avere una loro Nazionale”. Coach Giuliano ci spiega anche come è nata e si è sviluppata l’idea di portare la giocatrice delle One Team al raduno: “E’ il frutto di due anni di osservazione del movimento femminile, che è in una fase di crescita esponenziale. E’ evidente la differenza tra il livello raggiunto oggi e quello del primo anno del CIFAF, di cui ho visto tutte le finali. Prima erano delle principianti, ora sono delle vere atlete, tra cui spiccano delle vere e proprie eccellenze. Avendo notato che Ilaria spiccava in maniera particolare mi sono chiesto se non fosse il caso di dare soddisfazione a tutte le ragazze. La sua convocazione è un riconoscimento alla bontà del movimento femminile e la speranza che sia il primo passo per formare una Nazionale femminile tackle”.
Felicissima anche la protagonista, Ilaria Adami. Ecco le sue parole: “E’ andato tutto non bene, ma super-bene. Ho lavorato con i running back e mi sono trovata subito bene sia con i ragazzi sia con i coach, che sono stati molto disponibili con me, anche perché avevo bisogno di adattarmi a movimenti diversi dato che sono abituata a giocare a 7. Ma non c’è stato alcun problema, quando avevo bisogno chiedevo e mi adeguavo. Sono stata trattata alla pari, come mi aspettavo. Mi hanno prospettato questa possibilità a Milano, il giorno della finale del campionato e inizialmente sono rimasta molto sorpresa, perché non mi sarei mai aspettata di avere un’occasione del genere. Devo ringraziare coach Giuliano, lo staff e tutta la FIDAF, perché per me è stato veramente un bel regalo, oltre che un’occasione di crescita che dal punto di vista tecnico mi ha arricchito. Oltre al modo in cui sono stata trattata dai ragazzi, mi hanno fatto piacere anche i tanti complimenti e messaggi che ho ricevuto dalle altre atlete del CIFAF. In loro non ho visto neanche una punta d’invidia, ma solo tanta spontanea felicità sia per me, sia per il fatto che la mia convocazione è un qualcosa d’importante per tutto il movimento femminile. Quest’anno grazie all’All Star Game, peraltro, ho avuto la fortuna di conoscere e di apprezzare tante altre ragazze con cui non avevo avuto modo di interfacciarmi mai se non da avversarie sul campo. E ho trovato persone stupende e atlete molto preparate e di valore. Ben vengano iniziative di questo genere, che possono farci crescere molto. C’è ancora molto da lavorare, ma il livello in questi due anni si è sicuramente alzato e io credo che ormai siamo pronti per passare a un campionato a 9 e per iniziare a formare una Nazionale femminile. Nell’attesa, però, ci tengo ancora una volta a ringraziare tutto l’ambiente della Nazionale maschile per la grande emozione che mi hanno regalato a Bologna”.
Ufficio Stampa Fidaf