Grazie al Progetto FIDAF USA Experience, porte aperte in Messico ai talenti del nostro Paese. L’avventura di Gianluca Santagostino e Alberto Adduci.
La voglia di imparare è grande, quella di crescere come movimento pure e le iniziative volte a raggiungere entrambi gli obiettivi non sono mancati nell’ultima stagione, grazie all’impegno tanto della Federazione che di partner quali Assofootball, IFL Magazine, YouAbroad, Globalfootball e DreamTeamItaly. Con questi ultimi due, in particolare, è stato finalizzato l’accordo che ha consentito un’intensificazione dei rapporti tra il football italiano e quello oltreoceano.
Amichevoli con college americani, stage e clinic con professionisti statunitensi e, infine, l’implementazione del Talent Placement Program, che ha visto partire alla volta del Messico due talenti del nostro football, Gianluca Santagostino e Alberto Adduci.
Un’avventura fantastica, il sogno di tanti ragazzi che, come loro, amano questo sport e che hanno colto al volo l’opportunità che è stata loro offerta. Abbiamo voluto fare due chiacchere con loro e farci raccontare le loro impressioni e, soprattutto, le loro emozioni.
Partiamo dal più giovane. Alberto Adduci, pisano classe 1994, proveniente dalle fila dei Cisalfa Seamen Milano e già pilastro della nostra Nazionale, dove gioca in linea d’attacco. Alberto studia Architettura a Puebla, in Messico, presso il Tecnológico de Monterrey. “Sono molto orgoglioso di dire che a livello accademico il Tec de Monterrey è l’Università #1 in America Latina e la #21 a livello mondiale. Io, come studente-atleta, mi trovo benissimo anche se le giornate non finiscono mai tra scuola e football.
Il programma sportivo è intenso: sveglia tutti i giorni alle 5 e pronti in campo alle 6:10, poi palestra e meeting alle 13:00, per un totale di 5 ore quotidiane di football, tutti i giorni della la settimana, più o meno.
Gli allenamenti sono intensi, il livello è ottimo e l’atmosfera che si respira è molto professionale.
Oltre a me ci sono altri due ragazzi che provengono dall’estero e che hanno ricevuto una borsa di studio, un americano e un giapponese. Entrambi giocano con me.”
Nella squadra della sua Università Alberto, come tutti i giocatori al primo anno, avrebbe dovuto passare la stagione in sideline più che in campo…ma le sue qualità non hanno tardato ad emergere e a farlo entrare rapidamente tra la rosa dei titolari, o “starter”, come di dice in gergo.
Nel 2012, insieme ad un manipolo di altri giovani talenti, è stato protagonista di un’altra incredibile avventura, vincendo con la squadra dei Knights della Clearwater Academy di Tampa (FL) il campionato di football a 7 della Florida, sotto la guida del coach italiano Aldo Stanzani.
Gianluca Santagostino, classe 1993, è un altro talento sfornato dalla nave-scuola dei Seamen ed è al secondo anno di esperienza in Messico, dove frequenta, con una borsa di studio, l’Universidad Autonóma de Chihuahua. L’esperienza messicana ha avuto inizio, come per Alberto Adduci, grazie al Programma Talent Placement di FIDAF: In occasione del FIDAF Usa Experience Camp tenutosi a Milano nel 2014, la Federazione propone ai partner messicani una serie di atleti di interesse, tra i quali anche Gianluca. L’Università di Chihuahua si fa avanti e FIDAF segue la pratica fino alla sua finalizzazione, che sfocia in una scholarship. Non ci ha messo molto, Gianluca, a far emergere il suo grande talento, che lo ha portato ad indossare già più volte la maglia azzurra: il WR dei Cisalfa Seamen è diventato titolare in Messico e, nell’ultima partita del campionato, ha avuto anche l’onore di essere tra i capitani della Squadra. Ecco cosa ci racconta:
“Fare la vita da studente-atleta è sempre stato il mio sogno e adesso che lo sto vivendo sono davvero felice! I sacrifici da fare sono tantissimi però ne vale la pena! Qui studio Scienze Motorie e sono al secondo anno, i corsi iniziano alle 7/8 del mattino e proseguono fino alle 13:00. Dopo pranzo, studio e un po’ di relax prima di iniziare con gli allenamenti, alle 17:30. Questo il nostro programma giornaliero, dal lunedì’ al venerdì con qualche variazioni sull’orario finale di allenamento:
17:30-18:30 palestra
18:45-19:15 video/teoria
19:30 inizia il riscaldamento in campo
21:45 fine allenamento!
Il venerdì o il sabato si gioca!
Non nascondo sia piuttosto faticoso riuscire a star dietro sia allo studio che all’attività agonistica, ma sono qui per questo e le soddisfazioni non mancano: nella seconda partita del campionato sono stato nominato capitano dai coach ed è stato un onore e un piacere rappresentare la squadra. L’ambiente è stupendo, è come una enorme famiglia, dove ovviamentenon mancano le discussioni (viviamo a stretto contatto 24 su 24, 7/7!).
Per quanto riguarda la borsa di studio, sono diversi i ragazzi della squadra che hanno la fortuna di usufruirne e, oltre al sottoscritto, ci sono altri 2 stranieri, un americano e un giapponese.
A Gianluca, però, abbiamo voluto chiedere anche cosa si prova, realmente, quando si scende in campo. In un campo “vero”, come quello che tanti ragazzi italiani possono solo immaginare. Quello che segue è il racconto, emozionante, di chi questo sogno lo sta vivendo.
Le emozioni iniziano dalla notte prima della partita, quando sei a letto e non riesci a dormire, quando inizi a guardare su YouTube video e video, quando prendi il playbook e chiedi al tuo compagno di stanza di farti delle domande per vedere se sei pronto….
Il giorno della partita è ‘santo’, ognuno ha le sue abitudini, tranquillità e nervosismo, coraggio e paura; arrivi al campo con la tua musica, lista del tape, apri il tuo armadietto e inizi a preparare l’uniforme; iniziano ad arrivare i tuoi compagni di squadra: alcuni muti come pesci si mettono davanti al loro armadietto e iniziano a prepararsi, altri carichissimi iniziano a sbraitare e gridare!
Il riscaldamento passa velocissimo, i coach ti caricano, i compagni ti caricano, pensi solo a divertirti e allo stesso tempo a non fare errori. Le prime azioni sono sempre le più importanti secondo me, studi e fai capire all’avversario di fronte a te come e che giocatore sei…
Da lì in avanti è fatta, per “42 minuti” si “gioca” a football.
Piccola nota: la squadra dove milita Gianluca si trova attualmente al terzo posto del ranking nazionale messicano: un successo incredibile che premia 4 mesi di duro lavoro in off season.
Abbiamo voluto raccontare la storia di Gianluca e Alberto, punte di diamante di un movimento che si sta facendo conoscere anche oltreoceano. Ma la ‘scuola italiana’ del football americano sta prendendo piede, anche grazie alla lungimirante iniziativa di diverse famiglie e alla visibilità che, anche grazie a partnership come quella con IFL Magazine TV, i nostri talenti possono avere. Un esempio? Samuele Cavallini, Alberto Merletti, Lorenzo Nave, Edoardo Cioni e Julian Baldi, tutti giovanissimi atleti classe 1997-1998-1999 provenienti rispettivamente dai vivai di Seamen Milano, Warriors Bologna, Aquile Ferrara e Giants Bolzano, stanno trascorrendo un entusiasmante semestre di studio e football in Florida, in quella stessa High School in cui Adduci ha giocato: la Clearwater Academy di Tampa (FL). A guidarli non c’è più Aldo Stanzani e adesso si gioca a 11, ma la qualità del gioco dei nostri ragazzi ha spinto la scuola a lasciare le porte aperte al football italico e la fiducia è stata ben ripagata, visto che tutti e 5 questi ragazzi stanno giocando da titolari!
Ma non è finita: a calcare i campi a stelle e strisce, grazie alla collaborazione con YouAbroad, c’è anche Fabrizio Umetelli, atleta dei Lazio Marines e della Nazionale Italiana U19, che nella squadra della scuola Layton Christian Academy, nello Stato di Utah, gioca titolare…in doppio ruolo!
Spirito d’iniziativa, talento, fortuna e un po’ di coraggio: sono ingredienti necessari se si vuole provare a realizzare i propri sogni. La Federazione ci crede ed è con grande orgoglio che continuerà a supportare questi programmi e ad incoraggiare i propri atleti a vivere questa avventura.
Ufficio Stampa Fidaf