Ricordate che un paio di anni fa il popolo del football discuteva sulla disparità tecnica delle squadre presenti nel campionato di A1 (IFL)? Ci si domandava a che servissero i punteggi “da pallacanestro” nel Football nostrano quando Panthers, Seamen o Warriors vincevano 72-0 o i Super bowl finivano con distacchi minimi ma su punteggi altissimi tipo 68-62? Si è detto e discusso di tutto. Poi si è provato a cambiare qualche regola limitando il numero di giocatori americani, evidentemente molte squadre Qb USA-dipendenti hanno dovuto fare i conti con dissesti finanziari o semplicemente con la qualità dei giocatori di importazione tanto da arrivare ad un livellamento di punteggi più accettabile (a parte un recente 70-0, ma direi molto più raro). Cosa è successo? Un campionato con poche squadre (12) rende più visibili le discrepanze, è in atto un livellamento verso il basso, o una crescita di più team verso l’alto? Non sono un tecnico per cui lascio ad altri la risposta.Quello che mi fa pensare è che invece del costante divario numerico dei risultati presente in A2 il problema “numbers” si è trasferito nella III Divisione! Un campionato breve (regular season di 6 partite) con 35 squadre iscritte, 8 gironi (4 a Nord e 4 a Sud) e distribuito in maniera più capillare sul territorio nazionale sta facendo registrare gli stessi squilibri numerici di cui parlavamo per la A1, con la differenza che qui non ci sono americani e si gioca in 9. Ci stiamo trovando dopo 8 giornate con 27 partite (su 74) terminate con un divario maggiore di 35 punti (mercy rule). Facciamoci delle domande sulla causa di questa situazione:
• Troppe squadre si improvvisano pur di partecipare al campionato?
• Abbiamo una III Divisione troppo difficile pur essendo considerata una entry level?
• Ci sono troppe squadre che rimangono in Cif9 pur essendo pronte per la serie superiore?
• Il divario tecnico dipende dalla poca preparazione dei coaches o dallo scarso numero dei giocatori a disposizione?
• Se scomparisse la III Divisione i team sarebbero obbligati ad unificarsi per dare vita ad una A2 più distribuita e livellata?• Tutte le precedenti?La panacea non esiste nemmeno in questi casi, ma la realtà è sotto gli occhi di tutti. Di sicuro non possiamo parificare i problemi del Cif9 con quelli delle serie superiori, ma ritengo curioso il fatto che la stessa situazione si sia verificata nel giro di pochissimi anni in entrambe le realtà. Molto si è discusso e si discute sull’opportunità di eliminare la III Divisione poichè la situazione di entry level si trascina da troppo tempo pur essendo nata con scadenze temporali precise; ovviamente vi sono buone ragioni per mantenere e al tempo stesso eliminare il football a 9 e prendere decisioni in questo senso sarà sicuramente difficilissimo, ma affossare squadre di recente o più vecchia tradizione sotto montagne di punti ritengo non sia produttivo sia per il morale dei giocatori che vi partecipano sia per lo spettacolo che si offre al pubblico.
Dal mio personalissimo punto di vista differenziare ulteriormente il Football a 11 da quello considerato “entry level” eliminando il 9 contro 9 e lasciando un 7 contro 7 (date anche le nuove realtà emergenti) più abbordabile sia sul piano dei costi sia su quello del numero di giocatori necessari potrebbe essere una soluzione, calcolando anche di uniformarci alle altre realtà europee, ma come si dice….. “ai posteri l’ardua sentenza” .
Igi Baldini