Riccardo Frau: «Orgoglioso dei miei Sirbons»

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Nonostante la regular season sia terminata da tempo, i Sirbons proseguono negli allenamenti agli ordini del coach Al Guadagnoli con il mirino puntato sulla prossima stagione. Di questa e di quella che verrà abbiamo parlato con Riccardo Frau, vero e proprio factotum della famiglia Blu. Ecco le sue parole:

Riccardo, diamo un giudizio all’annata appena conclusa…

«La stagione a livello sportivo, con il record negativo di quattro sconfitte e due vittorie non la valuto positiva, ma ho visto e percepito uno spirito di gruppo più vivo che mai e che mi fa pensare che potremo programmare buone cose per il futuro. A livello societario invece la stagione, che per noi non termina mai, è stata estremamente positiva e faticosa. Abbiamo rafforzato i nostri rapporti con il comune di Assemini e i nostri partner storici, siamo riusciti ad ingaggiare un coach professionista, instaurato dei nuovi legami con Terrapieno e la scuola Chatterbox per lavorare sui giovanissimi, trovato uno sponsor, DentalPiù, che ci ha permesso di realizzare delle divise outfield e viaggiare o partecipare alle nostre manifestazioni come una grande squadra.»

Oltre gli inevitabili miglioramenti da maturare sul campo, i Sirbons si preparano ad accogliere una casa tutta nuova…

«Da settembre inizierà l’ultima parte progettuale per l’impianto sportivo Santa Maria che ci ospita ormai da tre stagioni, questo ci permetterà di avere un impianto con un manto in erba sintetica e strutture ancora più accoglienti. Questo ripagherà il grande impegno congiunto della nostra presidentessa Rosy e del comune di Assemini.»

Cosa ha rappresentato per te e la dirigenza poter contare su un coach come Al Guadagnoli?

«L’arrivo di Al per me è stata la realizzazione di un sogno. Prima da giocatore e poi da allenatore ho sempre pensato che per migliorare fosse necessario avere un allenatore americano che il football lo viva e riesca a trasmettere questo ai ragazzi. Al si è rivelato un uomo speciale dentro e fuori dal campo. Ha permesso a giocatori e allenatori una crescita personale enorme per cui saremo sempre grati.»

Sei un vero e proprio trascinatore di tutto l’ambiente Sirbons, cosa ti spinge a dare così tanto quotidianamente?

«Questa società è nata come una sfida e nessuno avrebbe mai scommesso su di noi, invece dopo sei anni siamo qui è siamo una realtà tangibile con sostenitori attivi, sponsor, un impianto sportivo e una bella faccia da portare in giro con orgoglio. Sono orgoglioso di far parte dei Sirbons. Mi piace fare le cose bene e credo non ci sia altro modo che farlo se non impegnandomi. »

Come nasce la passione verso la palla ovale?

«Ho iniziato a giocare all’età di diciassette anni ed è stato subito un grande amore sia per lo sport sia per lo spirito e i legami che si sviluppano all’interno di una squadra di football. Negli anni la passione è aumentata ma è cambiato il mio impegno passando dalla posizione di giocatore a quella di allenatore e dirigente. Responsabilità e impegno son nettamente superiori ora ma qui si ottengono delle gratificazioni enormi.»

Nel football la competizione va a braccetto con la sportività. Valori che non sempre è possibile riscontrare in altri sport…

«Si può perdere da signori e perdere una sola volta o perdere sia in campo sia fuori diventando un cattivo esempio. Ho avuto la fortuna di praticare tanti sport a buon livello sin da quando ero bambino e grazie agli insegnamenti di famiglia e allenatori ho imparato che la sconfitta fa parte del gioco, per cui ho sempre cercato di dare il buon esempio ai ragazzi.»

I Sirbons hanno un buon gruppo e importanti individualità, ma i nuovi arrivi sono sempre  ben accetti…

«Accogliamo a braccia aperte chiunque voglia entrare a far parte del nostro gruppo. La competizione e la voglia che nasce dall’arrivo di nuovi atleti sono le chiavi per crescere e migliorarsi. I nuovi arrivi rappresentano il futuro e noi siamo sempre estremamente felici per ogni atleta o sostenitore che si affaccia alla nostra squadra. Nonostante fosse la loro prima stagione, Nicolò, Marco e Alberto hanno fatto bene e sono sicuro che il prossimo anno faranno ancora meglio, ma questo dipenderà solo da loro.»

La testa è rivolta già al futuro, nell’anno che verrà l’obiettivo è chiamato playoff?

«L’obiettivo per il prossimo anno non sono i playoff ma una squadra giovanile U13 che dovrà nascere dai progetti che abbiamo già in cantiere con scuole e oratori. Solo così costruiremo un grande futuro per i Sirbons.»

Marco Castoni
Ufficio Stampa Sirbons Cagliari

 

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