Sharks: Caccia al “back to back”

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Riconfermarsi è una sfida, talvolta più complessa e ambiziosa di quanto si possa immaginare. La scorsa stagione gran parte degli addetti ai lavori li dava a ragion veduta come grandi favoriti per la vittoria finale e gli Squali siciliani non hanno di certo tradito le aspettative; hanno sbaragliato la concorrenza degli avversari puntando dritto fino alla meta, il Nine Bowl di Cesena, in occasione del quale, superando i Knights Sant’Agata, si sono guadagnati il titolo di Campioni della categoria. Saranno dunque gli stimoli a giocare un ruolo fondamentale, perché grazie alle risorse sulle quali possono contare anche quest’anno in termini di qualità ed esperienza, gli Sharks Palermo hanno praticamente un solo obiettivo: mantenere alti i livelli di concentrazione e motivazione, per vincere ancora. Vediamo se è d’accordo con noi il loro Head Coach, Alessandro Fonti.

Ciao Ale e bentornato. Allora, che nuove dalla tana dei Campioni in carica?

«Novità ce ne sono tante, sia dal lato tecnico che dal lato squisitamente “fuori dal campo”. Tralasciando l’organico, che sostanzialmente è rimasto invariato, salvo le defezioni fisiologiche dovute ad infortunio o allontanamento dalla città (ahimè Palermo non è una meta ma un punto di partenza), qualche nuovo ingresso di esperienza e una buona manciata di rookies, tutto il coaching staff si è spremuto le meningi per tirare fuori dal cilindro qualcosa di nuovo che non snaturasse la natura del nostro gioco, ma che allo stesso tempo offrisse nuovi stimoli e comunque ci facesse divertire. Abbiamo per fortuna una rosa di giocatori che ci permette qualche azzardo extra in termini di gioco».

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E…fuori dal campo?

«Beh, potrei cominciare dal fatto che essendo l’anno del ventennale, la dirigenza ha messo su un programma di tutto rispetto: dall’istituzione della hall of fame, alle nuove divise da gioco, alle serate di gala ed infine, ma non diciamolo a voce troppo alta, alla possibilità di andare nuovamente in Messico a fine anno per un super camp».

Cose in grande, dunque…bene! Invece dal punto di vista esclusivamente sportivo, a cosa possono mirare i campioni in carica se non al classico “Bis”….?

«Gli obiettivi inevitabilmente sono legati ai risultati della scorsa stagione, nascondersi dietro ad un dito sarebbe stucchevole…l’obiettivo è quello, non farmelo dire. Sulla carta è alla nostra portata, anche se il campionato quest’anno sarà decisamente più complicato, visto non solo l’alto numero di contendenti, ma soprattutto la qualità di alcune new entry. Diciamo che l’obiettivo principale è crescere e divertirci».

Anche in sideline, squadra che vince…non si cambia, dico bene?

«Dato l’ottimo lavoro e la sintonia maturati l’anno scorso, Offensive e Defensive coordinators sono rimasti gli stessi, rispettivamente Luca Cusimano ed Andrea De Simone, coi quali continuiamo a fare grossi passi avanti in termini di intesa. A loro si affiancherà Cesare Fonti nella figura di Special Teams Coordinator ed assistant per la offensive line. E poi ci sono io, che anche questo anno ricoprirò la carica di Head Coach, ma è tutto molto facile quando si ha la fortuna di lavorare con persone così».

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Meno fortunati noi, che con il tuo fratello gemello a bordo campo, non distingueremo più né l’uno né l’altro… Dai, scherzi a parte… parliamo dei vostri avversari nella regular season e poi… torna il derby di Palermo…

«Le premesse sono certamente stimolanti, rispetto all’anno scorso ho idea che tutto sarà piacevolmente più complesso. I Sauk Wolves hanno tanto ancora da dimostrare, certamente ci terranno a consolidare quanto di buono fatto l’anno scorso, e ad aiutarli l’esperienza di Massimo Marino. Gli Achei hanno potenziato in modo convincente il coaching staff grazie a persone del calibro del Newyorkese Tim Bishop, con un passato di college ed addirittura nel professionismo. I Black Tide si presentano ai nastri di partenza come una realtà da temere: l’organico degli Highlanders che arrivarono alla finale di conference due anni fa, un coaching staff giovane ma preparato, ed anche loro con una mano da oltreoceano per far quadrare il cerchio, faranno grandi cose. Dei Cardinals che dire, il derby è il derby, la squadra è sì giovane, ma estremamente ben allenata e con qualche freccia velenosa all’arco di coach Fonso Genchi, un mostro sacro del football isolano. Insomma, ci sarà da sudare un bel po’…»

Pronostico. Secco. Dammi tre nomi in pole position per il titolo…

«I Predatori Golfo del Tigullio sono delle macchine da guerra, se tutto è rimasto come l’anno scorso, li vedo spediti fino alla fine, l’air raid che giocano è veramente insidioso ed efficace. Per non parlare poi dell’entry dell’ultimo istante, le stesse Aquile Ferrara che l’anno scorso militavano nella I Divisione. E poi…»

E poi?

«Io non vedo l’ora…»

 

Luca Correnti

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