Creare una squadra di Football Americano comporta enormi sacrifici ed uno spiegamento di persone al seguito come nessun altro sport, lo sappiamo; una delle esigenze meno considerate come tali purtroppo è quella delle Statistiche e delle persone addette a rilevarle. Alla facile domanda del “perché esiste questa situazione deficitaria?” una risposta classica è : “Non abbiamo giocatori sufficienti da mandare in campo, i dirigenti hanno almeno tre ruoli da ricoprire, figuriamoci se riusciamo a trovare persone che si prendano l’impegno GRATIS di seguire un corso, programmarsi almeno 6 sabati/domeniche nella stagione da utilizzare per le partite….”
Le statistiche prevedono non una ma due persone per team. Il più delle volte gli scorer sono persone legate in via parentale o sentimentale ad un giocatore che milita nella squadra (sorelle, fratelli, fidanzate) o giocatori che non potendo continuare lo sport giocato vogliono rimanere nel giro dei propri amici (minoranza dei casi), oppure ancora dirigenti che si accollano il quarto compito, oltre ai tre che normalmente ricoprono sottraendo ulteriore tempo alla propria vita privata. Tutto giusto ed accettabile, ma osservando da vicino la realtà attuale oltre alle difficoltà sopra esposte si affiancano realtà abbastanza inconcepibili: Una squadra alla prima esperienza in un campionato come il Cif9 gode di diverse facilitazioni, tra cui la non obbligatorietà ad avere un Coach di livello adeguato (per il primo anno) e come spesso accade si chiude un occhio sulla mancata realizzazione delle statistiche, del ritardo nell’invio delle stesse, della imprecisione dei dati e via discorrendo. La domanda spontanea sarebbe “perché per accettare l’iscrizione di una squadra non viene ritenuto essenziale avere uno o due scorer certificati?“ Quella seguente diviene: “cosa potrà imparare/recepire una dirigenza giovane di questo tipo se vi saranno regole DA DOVER RISPETTARE e regole DA POTER AGGIRARE?“. Terza domanda: “le statistiche sono davvero così essenziali per il Football?“ Purtroppo sì, un qualsiasi Coach può trarre importantissime indicazioni per preparare una partita contro squadre che non conosce o di cui non ha scouting valido. Non vogliamo solo scimmiottare gli americani che di statistiche ne mangiano a colazione, pranzo e cena, avere un reparto statistica funzionante è importante come avere un buon livello di Arbitri (e Dio solo sa se anche di questo abbiamo bisogno), per cui guardiamo con rispetto coloro che prestano la propria opera sui campi ogni volta che si gioca: produrre statistiche non è un vezzo inutile come a volte viene ritenuto.
Allargando il discorso dovremmo finalmente confrontarci su cosa è più importante per il Football in Italia: la QUANTITA’ (intesa come squadre e quindi come numero di tesserati) o la QUALITA’ (intesa come meno squadre ma con il 100% dei requisiti necessari)? Certamente il numero di tesserati dà forza a qualsiasi Federazione che intenda ottenere un riconoscimento ufficiale dal CONI, ma al tempo stesso dare la classica immagine di Italian Way of Life (leggasi raffazzonatura) applicata a questo sport di chiara origine americana trasmetterà ora e sempre l’immagine che tanti di noi detestano, cioè quella dei cugini poveri e cenciosi del Football vero. Non è mai stato facile cambiare le mentalità, non sarà solo il fornire addetti statistiche preparati la soluzione finale, ma avere il coraggio di cambiare ideologicamente l’impostazione organizzativa dal Football Americano potrebbe essere uno dei modi. Si potrà disquisire su numero di squadre partecipanti, americani o non americani in campo, distribuzioni geografiche consone e organizzazioni societarie valide o meno, ma se non si opereranno scelte coraggiose quand’anche impopolari, dubito che potremo toglierci dal pantano che da troppi anni ci impedisce quel salto di qualità cui tutti aneliamo da tempo.
Igi Baldini