Pratichi uno sport, ma non sei un professionista. Prima di scendere in campo ti guardi allo specchio, ma non somigli ad Antonio Brown, anche se il nome del team e la divisa son le stesse di Pittsburgh. Se cammini per strada, non ti riconoscono…non sei mica in Pennsylvania, stai in Umbria. Non sei pagato, anzi..spesso e volentieri metti di tasca tua. Non guadagni “nulla”, se non i brividi, l’adrenalina, le emozioni di fare qualcosa che ti entusiasma scuotendoti l’anima. E allora perché ne dovrebbe valere la pena? Perché il football americano in Italia è pieno di splendide storie, di vicende, di personaggi che attendono solo le luci di ribalte più prestigiose per essere conosciute ed apprezzate da un vasto pubblico di sportivi. Perché anche noi italiani abbiamo la nostra città dell’acciaio, anche noi abbiamo gli Steelers, anche se non sono capitanati da Big Ben Roethlisberger. Perché anche se giochi tra le tue mura amiche, ma contro Terni, la sua tifoseria fa un tale baccano che ti sembra di giocare in trasferta. Perché in quella che è per eccellenza la Città degli Innamorati, ognuno di questi supporter, pazzi d’amore per il football, rappresenta il decimo uomo in campo. Perché nella “Manchester italiana” vive gente come lui, Andrea. Un ragazzo semplice, uno di quelli con il quale, se giocassi QB nella squadra avversaria, non vorresti mai avere un incontro ravvicinato, un armadio di oltre un metro e novanta per centotrenta chili, ma con un cuore formato-maxi, che ci puoi riempire vagonate di sorrisi, di panini, birre e dimostrazioni d’amicizia vera. Uno che (e ne esistono tanti in Italia come lui) lavora dalla mattina alla sera in fabbrica, ma che vive, respira e sogna “ovale” ogni istante della sua giornata. Ed ogni volta che lo incontri, capisci il perché questa disciplina riesca a creare dei legami veri, indissolubili, e delle emozioni che non puoi non raccontare. Eccolo qui Andrea De Piccoli, dirigente e giocatore degli Steelers Terni.
Andrea, è sempre un piacere ospitarti. Facciamo finta di non conoscerci: Chi sei e quali ruoli occupi nel tuo Team?
“Ciao Luca…sono player e dirigente degli Steelers ed insieme con il presidente Federico Addario e alla new entry Pio Scipioni mi occupo di questa realtà ternana. Io in particolare mi occupo del campo, della logistica e dei rapporti con le istituzioni presenti sul territorio”.
Cominciamo coi “dolori”: Finalisti al Nine Bowl 2014, semifinalisti di conference l’anno scorso..ogni stagione “rimandate” sempre le soddisfazioni più grandi…
“Il mio bilancio del 2015 purtroppo non é positivo, la sconfitta che ha interrotto la corsa ai play off é da imputare a noi stessi. Purtroppo abbiamo preso sottogamba gli avversari (Veterans, ndr) che sono arrivati molto più concentrati di noi e hanno trovato terreno fertile. Tutto questo però ha fatto si che la squadra ritrovasse il suo equilibrio, i giocatori hanno fatto quadrato su quanto é accaduto e ora più uniti di prima. Siamo pronti a ripartire!”
E adesso le “gioie”: Tra le cose da salvare del 2015?…
“Mi é piaciuta molto la collaborazione con alcune squadre per il settore giovanile. Con i Marines, Dolphins, Grizzlies e Condor abbiamo messo in piedi delle belle iniziative che hanno aiutato molto i nostri giovani ad appassionarsi a questo sport, cosa che purtroppo quest’anno non abbiamo potuto ripetere, ma che le realtà sopra citate stanno portando avanti con molto successo”.
Che nuove quest’anno?
“La novità più interessante é l’aver finalmente trovato una sistemazione in un impianto sportivo di nostra gestione che dalla stagione 2017 ci darà la possibilità di allenarci e giocare nella stessa struttura, tutto questo grazie al delegato provinciale del Coni, Stefano Lupi, che si é dato da fare per trovare un impianto adatto alla nostra realtà”.
Lo staff tecnico?
“Il coaching staff sarà formato da Alessio Limongelli, che é stato confermato Head Coach (e si occupa della difesa) e da Stefano Cocchi per il reparto dell’attacco. Ognuno di loro lavora in piena libertà, preparando la stagione a seconda delle proprie esigenze, ma sempre confrontandosi con l’altro per far coincidere il tutto. Purtroppo non abbiamo molti assistenti, se non due giocatori che hanno lasciato il terreno di gioco per dedicarsi all’insegnamento, e quindi i coach devono allenare e creare degli assistenti ecco perché sia Stefano che Alessio lavorano in piena autonomia dato il gran lavoro che hanno da svolgere”.
Novità nel vostro playbook?
“Il nostro gameplan sarà sempre quello degli anni passati, con il quale ormai abbiamo preso confidenza…Ma forse quest’anno qualche novità potrebbe anche venir fuori…Staremo a vedere cosa ci riservano i nostri allenatori! L’unica novità del reparto coach é rappresentata da Ugo Arcangeli, che con la Qb Academy ha dato modo ai nostri quarterback di crescere molto sotto l’aspetto tecnico”.
..e non credo sia proprio l’unica novità, se allarghiamo il discorso al rafforzamento del roster, grazie ai ragazzi spoletini…
“La fase di reclutamento iniziata a giugno é stata lunga e laboriosa, ma alla fine ci ha premiati portando degli ottimi prospetti e non solo. Siamo riusciti ad inserire nelle nostre linee gli Iron Fist Spoleto, che da diverso tempo si allenavano ma non riuscivano ad arrivare al numero sufficiente per affrontare un campionato. Un grazie ad Antonio Baccetti che si sta dando da fare in modo spettacolare per far si che i ragazzi di Spoleto siano sempre presenti ad ogni allenamento”.
Obiettivi dichiarati per questo 2016?
“Affrontare un’ottima regular season, far inserire bene sia i rookies che gli Iron Fist ,per poi provare ad arrivare ai play off al meglio delle condizioni”.
Sarà un torneo altamente competitivo? Chi vedi in pole-position?
“Nel 2015 si é visto un livello alto di football, dove chi sbaglia meno va avanti…si inizia a parlare dei famosi centimetri che Al Pacino citava nel film ‘Any given sunday’…si, direi che il livello si é alzato e si è alzato per tutti. Chi vedo in pole-position? Di sicuro…chi scalerà le pareti dell’inferno un centimetro alla volta…”
Il Cif9 è un trampolino di lancio per il football a 11. Le “nostre” ex Chiefs, Vets, Hammers, Gladiatori, Reds e Vipers sono pronte per la II Divisione?
“Sono tutte ottime realtà, con giocatori di livello e secondo me chi farà meglio non sarà chi vince di più, ma chi riuscirà ad affrontare gli avversari a testa alta senza curarsi del risultato ma dando il massimo ad ogni azione, perché solo così puoi crearti la squadra per l’anno successivo. I Gladiatori, Veterans e i Chiefs hanno un ottimo staff dalla loro parte e sono delle realtà storiche che sapranno farsi valere e dare del filo da torcere ai loro avversari. Comunque gli amici Red Jackets li vedo favoriti in questa corsa, anzi colgo l’occasione per un saluto e per mandargli i miei più sinceri auguri per un ottimo campionato!”
Gli stessi auguri che io giro a te, Andrea. In bocca al lupo e buon football. A te l’ultima parola…
“Voglio solo dire una cosa alla mia Famiglia: Prendiamoci questi centimetri, fratelli!”
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Foto Ufficio Stampa Steelers Terni