Ecco una notizia che arriva come un fulmine a ciel sereno, a poco meno di un mese da Natale, come una bella storia da raccontare sotto l’albero. Da oggi, anche la FIDAF ha il suo Cappellano, un giovanissimo sacerdote con un amore sviscerato per Dio ma anche per il nostro sport e che ha scelto di alternare abito talare e divisa da gioco vivendo il football come una vera missione, con la benedizione dei suoi superiori.
Classe 1991, Don Stefano Pappalardo è originario di Roma dove, nel settembre 2009, dopo una vacanza negli Stati Uniti, si avvicina al football grazie ai Marines Lazio. E’ amore a prima vista: il coaching staff lo accoglie con entusiasmo e gli insegna tutto quel che c’è da sapere. I compagni di squadra, il fascino e la fatica degli allenamenti: a Stefano piace tutto di questo ambiente ma sa che il lavoro da fare è tanto se vuole giocare davvero. Tre allenamenti alla settimana sul campo, due in palestra…ma non basta per esordire nella forte formazione U21 dei Marines, che in quella stagione combatte per il titolo. La vocazione religiosa nasce l’estate successiva, nel 2010, e a settembre Stefano entra in seminario lontano da Roma, a Villafranca in Lunigiana, senza però riuscire a dimenticare il football. Ma ecco che cominciano le “coincidenze” (o l’aiuto divino?) e Stefano si ritrova in breve a militare tra le file dei Wolfpack La Spezia, che proprio nel 2010 disputano il primo e unico campionato U21 della loro storia. Doppio ruolo per lui, che ai Marines si allenava da Defensive End e che di esperienza, almeno in allenamento, ne aveva accumulata da vendere! Nel 2011, l’esperienza del football a 9, sempre con i Wolfpack, ma a gennaio un brutto infortunio lo ferma e lo terrà lontano dai campi per tutta la stagione. Gli studi proseguono, ma Stefano non smette di pensare alla palla lunga un piede, fino a quando il presidente dei Wolfpack non gli consiglia di provare a contattare i Panthers Parma, che a differenza loro avrebbero preso parte al successivo campionato U21. Ed ecco la seconda coincidenza: proprio in quella stagione, Michele Canali, forte DE dei parmensi, decide di partire per un’esperienza in un college americano, lasciando vacante il ruolo difensivo. Stefano esordisce con la maglia dei Panthers contro gli Elephants Catania, guadagnandosi subito l’attenzione degli allenatori, che la settimana dopo lo fanno partire titolare contro i forti Warriors Bologna. Stefano non uscirà più dal campo e, nella combattutissima semifinale contro i “suoi” Marines, rifila un sack da 11 yard al QB laziale, quando gli avversari si trovano al terzo down e a poche yard dalla endzone. E’ l’azione che regalerà la finale ai Panthers e a Stefano un ricordo indelebile.
Ivano Tira lo chiama in prima squadra, ma lui non se la sente: il Seminario è molto impegnativo e lui si trova per la prima volta a dover scegliere tra gli studi e la Prima Divisione. E sceglie Gesù Cristo.
Nel 2012, altra stagione con l’U21 di Parma e altra semifinale, questa volta contro i Seamen, e poi l’abbandono definitivo (almeno così pensava allora…) dell’attività agonistica. Ma non del football, perché Stefano riesce trasmettere la sua passione ai ragazzi che segue all’oratorio di Villafranca, che scelgono il flag football e non il calcio. Fonda i “Boars Lunigiana” con due formazioni, una U13 e una U15 e porta i suoi ragazzi a competere in vari Bowl in giro per l’Italia.
Nel 2013, da spettatore, va a Milano a seguire la finale U19 tra Panthers e Seamen ed è lì che, nella festa che celebra il titolo dei parmensi, gli arriva la prima proposta di Fabio Tortosa: “Quando diventerai prete, ti voglio cappellano della FIDAF!”. E’ ancora presto per pensarci, mancano ancora più di due anni alla realizzazione di quell’obiettivo e Stefano ci ride su. Ma Fabio insiste ogni volta che i due si rincontreranno da quel momento in poi, fino all’8 ottobre scorso, quando Stefano diventa Don Stefano e alla festa per la sua ordinazione invita anche Fabio Tortosa che, però, per precedenti impegni non può partecipare. Due giorni dopo, un’altra grandissima sorpresa: la congregazione dove opera Stefano si riunisce e decide di affidare a questo giovane prete una missione molto speciale: portare Dio sui campi da football americano, ma da giocatore! E’ il via libera che Stefano aspettava da 4 anni, la possibilità di tornare a giocare a football, di sentire l’adrenalina scorrere nelle vene, di ricominciare là da dove era partito. Ivano Tira lo accoglie a braccia aperte e il sogno della Prima Divisione rischia seriamente di avverarsi la prossima stagione, se il coaching staff dei Panthers lo troverà pronto. L’epilogo è di pochi giorni fa, con l’investitura ufficiale di FIDAF, che lo ha nominato Cappellano.
Benvenuto Don Stefano e…buon lavoro!
Ufficio Stampa Fidaf